Quando Edwin Gehlert ha esalato il suo ultimo respiro in un letto di ospedale, il veterano della seconda Guerra Mondiale era circondato dalla moglie, dalla figlia, dal genero e da un gatto soriano dal pelo arancione.
Il micio Tom era adagiato sulla libreria e osservava quanto capitava nella stanza di Gehlert, ricoverato all’interno dell’ospizio del Centro Medico VA, Unità Per Le Cure Palliative nella cittadina americana di Salem, in Massachusetts.
Il gatto, come riportano alcuni quotidiani online americani, sembrava un membro dello staff medico a tutti gli effetti.
Da più di due anni Tom vive in questo reparto, dove può vagare liberamente e, come un vero dottore, ogni mattina fare il giro dei pazienti.
Qualche volta riesce a rubacchiare qualche stuzzichino ma, soprattutto, Tom porta conforto ai veterani e ai loro famigliari nel momento più difficile ed emozionante della loro vita.
«Quel giorno non ho lasciato l’ospedale in lacrime e in preda al dolore dopo la morte di mio padre - ricorda Pam Thompson, la figlia di Gehlert -. Ho provato una tale gioia nel cuore, da sentirmi quasi in colpa. Non è stato un giorno triste. E tutto questo grazie a Tom».
Tom è un gatto di sette anni salvato da un rifugio per animali.
Era “al lavoro” solo da pochi giorni quando arrivò Gehlert, nel maggio del 2012.
Qualcuno del personale dell’ospizio aveva letto di un gatto che aiutava i malati di Alzheimer in un centro di cura di Rhode Island. E così Tom arrivò in reparto.
Lo staff del Salem VA aveva pensato che la presenza di un micio avrebbe potuto attenuare la sofferenza dei pazienti e delle loro famiglie.
Una scommessa alla cieca, si potrebbe quasi dire, che alla fine però si è rivelata vincente.
Oggi, per tutte quelle persone, è difficile immaginare il reparto senza Tom.
Anche le famiglie, commosse, hanno voluto ringraziare lo staff per la presenza del gattone. E, a coronamento della sua ormai innegabile celebrità, il gatto è anche diventato il protagonista di un libro per bambini scritto da un autore locale il cui padre è morto proprio nel reparto di cure palliative del VA Center, assistito dalle amorevoli cure del micio Tom.
Fonte : http://www.lastampa.it
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