L'Isola di Vulcano (frazione di Lipari) è un'isola di 21 km quadrati appartenente alle Isole Eolie.
Gli abitanti erano 715 nel 2001 e vengono chiamati vulcanari.
Nell'antichità l'isola venne chiamata Therasia, poi Hiera, perche' sacra al dio Vulcano, da dove poi il suo nome attuale.
La mitologia greca su questa isola situava le Fucine di Efesto, dio del fuoco e fabbro che aveva per aiutanti i Ciclopi.
E veniva chiamata dai greci "l'isola di fuoco" dove gli Dei fabbricavano le armi degli eroi.
Ma e' il nome che i Romani hanno dato al dio, Vulcano, che è stato dato all'isola.
Ed è da qui che derivano i termini vulcano e vulcanesimo.
In tempi più recenti, il Campis riferiva che dall'isola si ricavavano notevoli quantità di legname, di allume e di zolfo.
Lo sfruttamento minerario, iniziato nel periodo dei romani, continuò fino all'epoca dei Borboni.
Dopo la caduta di questa dinastia, nel 1860, la parte settentrionale dell'isola fu acquistata dal britannico Stevenson, che vi costruì una villa, riattivò le miniere e piantò i primi vigneti.
Fece costruire una mulattiera che si spingeva dentro la voragine del cratere, dove vennero fabbricati ricoveri in muratura per gli operai. Nel 1888, l'ultima eruzione del vulcano convinse Stevenson ad andarsene e a vendere tutto.
Gli abitanti delle zone di Gelso e Piano, contadini e pastori, furono gli ultimi rimasti e i soli a formare la popolazione dell'isola.
L'avvio di una rudimentale agricoltura, sopratutto basata sulla vite, riattivò l'interesse per la bellissima isola, che è oggi una delle mete preferite dai turisti nell'arcipelago eoliano.
L'isola deve in effetti la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande ma spento è il Vulcano della Fossa.
Gli altri sono il Vulcanello (123 m) a nord; il meridionale Monte Aria (500 m), completamente inattivo, che forma un vasto altopiano costituito da lave, tufo e depositi alluvionali olocenici e il Monte Saraceno (481 m).
Il principale vulcano, a occidente, sembra essersi formato dopo l'estinzione del vulcano meridionale; con lave molto acide, ha generato il monte detto Vulcano della Fossa (o Gran Cratere o Cono di Vulcano), alto 386 m, con pendici molto ripide, con a nord un cratere spento, detto Forgia Vecchia. A nord-ovest si trova una recente colata di ossidiana del 1771, detta le Pietre Cotte.
Il cratere attivo è situato alquanto spostato a nord-ovest.
Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini
La presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche.
A nord numerose fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo.
Data la tossicità dei gas emessi dalle fumarole, è possibile avvicinarsi ad esse solamente se si è accompagnati da guide autorizzate.
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