Su segnalazione di alcuni pescatori croati di Zambratija, un team di archeologi subacquei ha scoperto un incredibile imbarcazione sommersa nel Mar Mediterraneo, risalente all'età del bronzo, circa 3200 anni fa.
I ricercatori a stento riescono a contenere la gioia e lo stupore.
“Questa è una scoperta straordinaria”.
Questa è stata la prima dichiarazione di Giulia Boetto, archeologo marino presso il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) in Francia, quando ha annunciato l’incredibile scoperta di un relitto sommerso a Zambratija, Croazia.
L’imbarcazione in legno risale almeno al 1200 a.C.
A farne una scoperta unica è l’estrema rarità di reperti simili dell’età del bronzo.
Il relitto fu individuato per la prima volta nel 2008, a soli 600 metri dalla spiaggia e a soli due metri sotto la superficie del mare. Tuttavia, i pescatori credettero che si trattasse di un naufragio recente.
Giulia Boetto, Ida Koncani (del Museo Archeologico dell’Istria) e suo marito Marko Uhac (del Ministero della Cultura), hanno voluto osservare il relitto ipotizzando che si trattasse di un reperto più antico.
I primi sopralluoghi rivelarono che l’imbarcazione era certamente di epoca preromana.
Il team di ricerca è tornato sul luogo nel 2011 per prelevare campioni e condurre ulteriori analisi più approfondite.
I risultati della datazione al radiocarbonio, infatti, hanno poi rivelato che la barca risaliva ad un periodo molto anteriore al 12° secolo a.C.
L’imbarcazione misura circa 7 metri di lunghezza e 2,5 metri di larghezza. Si tratta di una barca “cucita”, cioè composta di vari pannelli di legno cuciti insieme, una tecnologia di costruzione praticata nell’antico Adriatico fino all’epoca romana, ma anche in altre parti del mondo, prima dello sviluppo di elementi metallici di fissaggio.
“E’ estremamente raro trovare un relitto dell’età dl bronzo”, spiega la Boetto a point.fr. “Qualcuno potrebbe obiettare che abbiamo trovato imbarcazioni antiche anche di 6 mila anni. Questo è vero. Ma si tratta di canoe ricavate da tronchi d’albero e utilizzate nei fiumi. Qui abbiamo a che fare com una realizzazione molto particolare, tipica delle popolazioni del Mare Adriatico: una barca cucita”.
I resti sommersi sono incredibilmente ben conservati, con le cuciture ancora ben visibili. I diversi tipi di legno utilizzati per costruirla sono stati identificati come olmo, ontano e abete.
La Moetto spera di poter realizzare un modello computerizzato 3D dell’imbarcazione e, successivamente, la ricostruzione completa in un modello reale.
Per ora la barca rimane sott’acqua, anche se è in considerazione l’idea di prelevarla e spostare il relitto in un museo a Pula, una volta condotte le ultime analisi sui reperti.
Tratto da: Scientia Antiquitatis
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