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mercoledì 28 maggio 2014

Il Triangolo delle Bermuda dello spazio


C'è una regione bizzarra nello Spazio appena sopra il Brasile, nell'orbita della Terra, dove i computer a bordo della Stazione Spaziale Internazionale vanno regolarmente in crash, i telescopi e i satelliti smettono di funzionare, e gli astronauti riferiscono di vedere strane luci lampeggiare davanti ai loro occhi.
 Anche se la regione è tecnicamente definita come Anomalia del Sud Atlantico (SAA), è conosciuta popolarmente come "Il Triangolo delle Bermuda dello Spazio".
 Tuttavia, a differenza dell'originale, non c'è nulla di misterioso o fantascientifico: gli scienziati riconoscono che esiste, e hanno cominciato a tracciarne i confini. 
 La SAA è l'area in cui la parte inferiore delle fasce di Van Allen si avvicinano alla superficie della Terra.
 Il campo magnetico terrestre è noto per non essere uniforme: esistono delle regioni in cui si registrano valori più bassi. 
Uno di questi "punti deboli" si trova in corrispondenza dell'area del Triangolo delle Bermuda dello Spazio.


Qui l'intensità delle radiazioni è più elevata rispetto a quella del resto del pianeta. 
L'anomalia, proprio per il basso valore del campo magnetico terrestre, rappresenta una piccola "buca" nello scudo magnetico della Terra. 
 Quando questi anelli di radiazioni furono scoperti nel 1950, gli scienziati sospettavano che la SAA avrebbe potuto comportare qualche rischio.
 Per questo motivo i veicoli spaziali, come il telescopio Hubble, sono programmati per spegnere i loro strumenti delicati quando sorvolano quello spazio, proprio per evitare i danni. 
Anche la Stazione Spaziale Internazionale è dotata di una schermatura in più per affrontare questo problema.


Un team di scienziati guidati da Riccardo Campana dell'Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna sta progettando un telescopio spaziale che orbiti attraverso la parte inferiore della zona di pericolo, che non è mai stata studiata accuratamente.
 Per valutare meglio i rischi, il team ha analizzato i dati di radiazione raccolti da un satellite di monitoraggio a raggi X, il BeppoSAX , attivo dal 1996 al 2003.
 Aveva un'orbita simile a quella prevista per il nuovo telescopio, che regolarmente attraversava i confini dell'anomalia, ed era stato equipaggiato con un rivelatore di radiazione.
 I ricercatori hanno scoperto che i livelli di radiazione nello strato inferiore del SAA erano molto meno che negli strati superiori. 
Hanno anche visto che l'anomalia si sta lentamente spostando verso est. Ogni anno i confini si spostano di circa 34 chilometri più vicino all'Africa, il che significa che dal 2114 la SAA si troverà più vicino alla costa della Namibia. 

 Tratto da : diregiovani.it

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