"Un violino muore se non lo si fa vibrare tutti i giorni"
Questa affermazione è del conservatore del Museo Stradivariano di Cremona e custode della collezione che raccoglie alcuni tra i migliori strumenti dell'antica arte liutaia, il famoso Andrea Mosconi.
Da oltre trent'anni il professore cura una delle collezioni più importanti al mondo di strumenti musicali decisamente leggendari tra i quali anche il "Cremonese 1715"ed il"Clisbee" entrambi creati da Antonio Stradivari rispettivamente nel 1715 e nel 1669 oltre ad altri violini dei maestri liutai Giuseppe Guarneri del Gesù e Nicolò Amati.
Il professor Andrea Mosconi,conservatore del museo di Cremona.
Ogni mattina il professor Mosconi,sempre alla stessa ora,controlla
lo stato di salute di questi eccezionali strumenti musicali,suonandoli uno ad uno con infinita maestria,prima che il museo apra le sue porte,lasciando entrare centinaia di turisti e musicisti venuti dal mondo intero per ammirare questi pezzi unici.
"Il Cremonese" di Stradivari
Stradivari è un nome che evoca immediatamente l'eccellenza.
Da quasi trecento anni la leggenda alimenta la gioia dei collezionisti e le speculazioni dei mercanti d'arte.
Alcuni dei violini del maestro di Cremona raggiungono "svariati milioni di euro" secondo Andrea Mosconi,"specialmente quando risalgono all'epoca d'oro d'Antonio Stradivari,tra il 1700 e il 1720."
Spesso il loro valore reale è tenuto segreto per via delle assicurazioni.
Da secoli si indaga sul motivo per cui gli strumenti di Stradivari
producano un suono tanto armonioso.
Svariate le teorie e le ricerche sul legno, la vernice e le colle.
Secondo alcuni scienziati americani Stradivari avrebbe beneficiato di una "piccola era glaciale" che investì l'Europa continentale tra il 1645 ed il 1715.
A causa di questo fattore esterno,gli abeti rossi (Picea abies),di cui si serviva Stradivari per i suoi violini,avrebbero prodotto un legno di qualità inedita dalle sonorità straordinarie.
Per Andrea Mosconi solo il genio di Stradivari spiega l'eccezionale qualità di suono dei suoi strumenti.
"Non esistono chiavi scientifiche.
Sarebbe come spiegare il talento di Rembrandt per i suoi pennelli o il genio di Michelangelo con la qualità del marmo!"
Il primo violino con la firma esclusiva di Antonio Stradivari
Stradivari ha creato tra i 700 e gli 800 strumenti musicali di cui solo 400 sono tutt'ora esistenti.
Per gli Stradivari si sa che la "f" di destra (l'apertura sui lati frontali del violino) è sempre più alta della "f" di sinistra perchè il maestro italiano aveva un problema di vista.
Come per tutte le leggende le notizie su Stradivari sono incerte.
Si
pensa sia nato nel 1644 a Cremona dove vive e lavora fino alla sua morte nel 1737.
Oltre ai violini egli creò anche arpe (ad oggi ne esiste una sola),chitarre,viole,violoncelli,liuti,viole da gamba di varie taglie ed altro.
Quando morì venne sepolto nella basilica S.Domenico nella tomba di famiglia che era all'interno della cappella del rosario.
Nel 1868,la basilica venne venduta dal comune ad un privato per 42.000 lire ed è stata abbattuta dal nuovo proprietario per fare spazio a più moderne costruzioni.
Insieme alla chiesa andarono distrutte anche le tombe che essa conteneva.
Nell'area in cui sorgeva la basilica vi sono oggi i giardini pubblici di piazza Roma.
Una lastra tombale è ciò che rimane del passaggio terreno di Antonio Stradivari, oltre ai suoi straordinari strumenti
In Russia finirono molti esemplari posseduti da nobili francesi in fuga da Parigi in seguito alla rivoluzione francese.
Lenin emise un editto di confisca per tutti gli Stradivari presenti sul suolo russo che divennero di proprietà dello stato.
Il violino chiamato "Lady Blunt"del 1721, appartenuto alla nipote del celebre poeta inglese Lord Byron e di proprietà della Nippon Music Foundation di Tokyo è stato venduto ad un anonimo privato per la cifra record di 9.808.000 sterline (15.894.000 dollari) nel giugno del 2011 a Londra.
Il 100% del profitto della vendita è stato destinato al fondo per aiutare il Giappone attraverso il Northeastern Japan Earthquake and Tsunami Relief Fund della Nippon Foundation.
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