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mercoledì 23 aprile 2014

L'orologio astronomico di Praga

L'Orologio Astronomico di Praga o Prague Orloj, in ceco Staroměstský Orloj (Orologio della città vecchia) è un orologio astronomico medioevale situato nella città di Praga, capitale della Repubblica Ceca.
 L'orologio è montato sul lato sud del municipio della Città Vecchia, nella Piazza della Città Vecchia ed è una delle più importanti attrazioni turistiche della città.


Quando sta per scoccare l’ora tutti gli occhi sono fissi su due finestre azzurre sulla torre del municipio.
 All’improvviso le finestre si aprono e compaiono delle figure che rappresentano gli apostoli di Cristo. Pietro, con una grossa chiave, guida la processione.
 Mentre sfilano e si affacciano a due a due alle finestre, sembra quasi che le dodici figure vogliano controllare la folla sottostante.


Allo scoccare di ogni ora, dalle otto di mattina alle otto di sera, questo affascinante meccanismo prende vita.
 Oltre alla processione degli apostoli, ci sono altre figure in movimento all’esterno dell’orologio. 
Raffigurano le cose che gli abitanti di Praga temevano di più. 
Da una parte c’è l’Avarizia, rappresentata da uno spilorcio che soppesa la sua borsa. 
Vicino a lui c’è la Vanità: un uomo che si rimira allo specchio. Tanto l’Avarizia che la Vanità annuiscono in segno di autocompiacimento. 
Sull’altro lato dell’orologio c’è uno scheletro , la Morte , che con una mano suona una campana e con l’altra gira una clessidra. 
Nel frattempo, lo scheletro apre e chiude le mascelle e fa cenno al Turco ,che rappresenta le invasioni , il quale gli sta vicino.
 Il Turco scuote il capo, rifiutandosi di seguirlo. 
Si racconta che un giorno un passero volò dentro la bocca dello scheletro proprio mentre si chiudeva per l’ultima volta.
 Il povero uccellino rimase imprigionato lì per un’ora prima che lo scheletro riaprisse la bocca! 
Se nell’odierna era computerizzata la gente è affascinata da questa meraviglia completamente meccanica, riuscite a immaginare che impressione doveva fare a chi viveva secoli fa?




Com’è ovvio, i turisti si concentrano soprattutto sui personaggi in movimento, i quali furono aggiunti nei secoli successivi all’installazione originale dell’orologio. 
Ma l’elemento più antico e più ingegnoso dell’orologio è il quadrante astronomico. 
Cosa indica? Innanzi tutto l’ora. 
Sull’anello esterno nero ci sono cifre dorate in caratteri gotici secondo l’antico sistema ceco di dividere il giorno in 24 ore a cominciare dal tramonto. 
Questo anello ruota in modo che la 24a ora coincida sempre con il tramonto, indipendentemente dalla stagione.
 I numeri romani vicini all’anello esterno dividono il giorno in due periodi di 12 ore, con il mezzogiorno in cima e la mezzanotte in basso.
 Le dita di una mano d’oro indicano l’ora del giorno.
 Sempre sul quadrante astronomico, il movimento di un grande disco dorato indica il percorso del sole, mentre una piccola sfera mostra le fasi della luna.
 La rotazione apparente dei cieli stellati attorno alla terra è indicata da un anello più piccolo, eccentrico, su cui sono riportati i simboli delle costellazioni.
 Fissa al centro del quadrante c’è la terra, su cui sono indicati i meridiani, i paralleli e i poli, e Praga al centro. 
Sul quadrante ci sono anche tre circoli che rappresentano l’equatore e i tropici del Cancro e del Capricorno.
 Il quadrante astronomico indica perciò la posizione relativa di terra, luna, sole e stelle durante tutto l’anno.


Sotto c’è il quadrante del calendario, su cui sono dipinte dodici scene campestri che illustrano i mesi dell’anno.
 Questo quadrante indica la data e avanza di un 365o di giro ogni notte a mezzanotte, eccetto una notte negli anni bisestili.


Uno sguardo all’interno del meccanismo dell’orologio rivela un’incredibile serie di ruote di ogni dimensione.
 Il complicato meccanismo è affidato alla manutenzione di un meccanico, che lo controlla a fondo ogni settimana.


Attorno all’orologio astronomico di Praga circolano molte leggende. Stando a una di queste, il costruttore fu un certo mastro Hanuš. Fece un tale capolavoro che le autorità cittadine temettero che costruisse orologi simili altrove, offuscando così la fama di Praga. Al fine di scongiurare questo pericolo, assoldarono degli uomini per aggredire e accecare l’abile orologiaio.
 La leggenda finisce con Hanuš morente che si introduce nel meccanismo dell’orologio e lo distrugge. 
Questa è solo una leggenda. Hanuš, tuttavia, è veramente esistito: fu orologiaio a Praga dal 1475 al 1497.
 Per molti anni gli esperti hanno ritenuto che l’orologio astronomico fosse opera sua. Ricerche recenti, invece, indicano che l’orologio fu costruito già nel 1410 da un certo Mikuláš di Kadaň. Hanuš lo ricostruì nel 1490.
 Dal XVI secolo a oggi il meccanismo dell’orologio è stato riparato e ricostruito più volte.
 Da quando fu ricostruito nel 1865, tuttavia, la maggior parte dei componenti è rimasta. 
Alla fine della seconda guerra mondiale gli eserciti nazisti che si ritiravano da Praga appiccarono il fuoco alla torre del Municipio della Città Vecchia. 
L’orologio fu gravemente danneggiato.
 Dopo la guerra furono prese in considerazione essenzialmente due proposte per restaurarlo: riportarlo al suo aspetto originale oppure fornirgli nuovi quadranti e nuove figure con un simbolismo completamente diverso.
 A Praga stava prendendo piede l’ateismo, e le figure degli apostoli non erano particolarmente gradite alle autorità comuniste. 
Ad ogni modo, prima che ne venisse modificato l’aspetto, tre esperti orologiai dimostrarono che l’orologio si poteva riparare, così fu riportato all’aspetto che aveva prima della guerra. 
È per questo che oggi possiamo osservare ancora uno spilorcio, uno scheletro, un turco e gli apostoli anziché, ad esempio, un falegname, un muratore, un sarto e una lavandaia.


Nell’orologio sfilano in processione dodici apostoli, ma certi dettagli non sono proprio in armonia con la Bibbia.
 Al posto di Giuda Iscariota e di Giacomo figlio di Alfeo ci sono Paolo e Barnaba, che nella Bibbia non sono inclusi tra i dodici. (Atti 1:12-26) 
Tutti gli apostoli hanno l’aureola, simbolo pagano che i primi cristiani non usavano. 

Quando l’ultimo apostolo ha fatto la sua comparsa, un gallo dorato appollaiato sopra le finestre canta. 
Suona l’ora, le finestre si chiudono e la folla comincia a disperdersi. 

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