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venerdì 14 marzo 2014

Il Labrador: un cane dal carattere meraviglioso


Le origini del Labrador restano avvolte da una fitta nebbia, la stessa che circonda l'Isola di Terranova. 
Non esiste alcun dubbio che questo cane abbia svolto un lungo e utile addestramento in questa terra desolata e poco ospitale. E' lì sicuramente che ha potuto dotarsi di una resistenza fuori del comune e di un adorazione spiccata per l'acqua. 
 Ma esistono scarse possibilità che sia originario di tale isola in quanto Terranova fu abitata solamente dal XVII secolo, e indubbiamente a quell'epoca vi furono introdotti diversi tipi di cani. Cosi i coloni britannici avendo bisogno di cani da pesca e da traino, importarono dall'Europa cani molto solidi che costituiscono la base della razza Terranova all'evidenza imparentata con i molossi del tipo montanaro.
 D'altronde i pescatori di Terranova, per ripescare il pesce scappato della rete o sganciandosi dalle lenze, si facevano aiutare da cani di taglia minore ma amanti dell'acqua. Ma questi primi coloni per procurare tali cani non potevano ottenere tutto questo dalle razze europee in fatto di specialisti acquatici (come il cane da acqua Portoghese, il Barbet o il Water-Spaniel), in quanto nessuno di loro assomiglia, neanche minimamente al Labrador.
 Se non sono venuti da est (dall'Europa), questi cani sono, a rigor di logica, arrivati da ovest e più precisamente dalla costa americana vicina a Terranova. 
Si può dipingere a grandi linee un ritratto verosimile dell'antenato del Labrador ed è un cane di taglia media, ma molto robusto e ben strutturato, con una testa larga dalle orecchie cadenti ma non molto grandi, ricoperto da un mantello piuttosto notevole, sia per la densità e l'impermeabilità sia per la lunghezza. 
 Il Labrador è dunque verosimilmente derivato da cani americani, i quali aiutavano le tribù indiane a pescare nelle acque pescose ma incredibilmente fredde delle regione che ha dato il suo nome a questo tetriever. 
E indubbiamente, i pescatori occidentali non hanno tardato a rendersi conto della grande utilità che potevano procurare cani così rudi ed entusiasti, adottandoli e crescendoli amorevolmente accanto a loro.


Se oggi il Labrador esiste è dovuto ad un paradosso avveratosi alle fine del XVIII secolo, quando questa razza corse il serio rischio di estinguersi, e se sbarcò sul Vecchio Continente, lo si deve alle misure prese dall'amministrazione di Terranova per limitare, in modo drastico, il numero dei cani sull'isola.
 In quel periodo la pesca era diventata quasi del tutto industriale e la presenza dei cani, sia di quelli grossi per il tiro sia di quelli più piccoli per la pesca, non era più indispensabile. 
E così nel 1780 il governatore Edwards decise di limitare a uno per focolare il numero dei cani, e successivamente, nel 1815, in quanto tale misura non fu giudicata abbastanza restrittiva, ne venne raddoppiata in durezza e rigorosità: tutti i cani senza museruola dovevano essere abbattuti. 
 Molti degli abitanti dell'isola si sbarazzarono dei loro cani e molti di questi, divenuti randagi, si ritrovarono sulle banchine di Poole, il principale porto d'attracco dei pescherecci britannici, in cerca di nuovi padroni e casa. 
Fu così che i grandi cacciatori inglesi si accorsero di alcuni cani proveniente da Terranova i quali presentavano notevoli disposizioni, perché, oltre ad avere un'incredibile resistenza alla fatica e alle intemperie, mostravano un grande piacere nel riportare al loro padrone tutto ciò che gli veniva lanciato, anche se si trattava di tuffarsi in acque freddissime e profonde. 
 All'inizio venivano chiamati "cani di Saint-John" (nome della capitale dell'isola di Terranova) per distinguerli dagli altri cani più massicci (i Terranova).
 Certamente questi cani non erano cani da caccia in quanto mancava loro senza dubbio un po' di naso. E per rimediare a questo inconveniente, si presentavano due soluzioni: o si incrociavano questi cani con razze di classe, conferendo loro in un colpo solo più fiuto e più grandi qualità di caccia, oppure si decideva di selezionare pazientemente, migliorando la razza, cosa che sicuramente avrebbe richiesto molto più tempo. 
 Con il primo metodo si produssero il Golden, il Curly-Coated ed il Flat-Coated, che furono i primi Retriever ad apparire. 
I confronti fra le diverse razze di Retriever davano spesso ragione alla seconda soluzione, ma occorsero comunque 70 anni per giungere all'affermazione di questa supremazia e cioè dagli anni 1820 -1890, e precisamente quando Lord Malmesbury, Lord Scott e altri nobili di Gran Bretagna cominciarono a scegliere e selezionare i loro primi Labrador fra i cani appena sbarcati da Terranova.


Riconosciuta ufficialmente dal Kennel Club nel 1903, la razza vivrà il momento della sua piena maturità durante il periodo fra le 2 guerre: il Labrador trionfa in effetti allora sia nei concorsi da lavoro sia nei ring delle esposizioni, dove riesce a conquistare i gradini più alti del podio.
 In quel momento rappresenta il simbolo dell'alta società britannica. Tutti quelli che hanno contribuito maggiormente al perfezionamento del Labrador, tra cui lord Knutsford e la contessa Howe, probabilmente resterebbero increduli se potessero essere informati del fatto che attualmente la loro razza preferita, quella che venne creata per una élite di cacciatori, diventò una delle più popolari del mondo. 
 Questa razza figura oggi e da moltissimi anni, in particolare nel mondo anglosassone, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, passando per l'Australia, nei primissimi posti del box-office. 
Indubbiamente, un avvenire altrettanto brillante è stato riservato anche in Francia, dove i primi esemplari sono stati importati fin dal 1896.
 A partire dal 1930 questi cani bellissimi hanno acquisito una certa consistenza grazie alla famiglia Rotschild, e sono in continuo aumento.
 In Italia la razza si è ormai affermata in tutti i sensi, soprattuto come cane da compagnia e come cane guida per i non vedenti.


Il Labrador possiede generalmente un' ottima salute, cosa che corrisponde al suo aspetto robusto e rustico. 
Senza essere un campione di longevità, vive comunque una buona dozzina di anni. Uno stile di vita rigoroso gli permette di superare senza problemi i 10 anni. 
 Quando è piuttosto anziano, bisogna fare attenzione ai problemi cardiaci (come per tutti i cani dal forte temperamento che danno sempre fondo alle loro energie); il Labrador, peraltro, soffre spesso di artrosi. 
Questo cane è goloso e ha una certa tendenza all'obesità: bisogna, dunque, fare attenzione a non favorire il suo atteggiamento di richiesta continua, fornendogli due pasti al giorno a ore fisse, senza offrire leccornie o avanzi durante gli intervalli. Ma soprattutto questo cane ha essenzialmente bisogno di esercizio: l'obesità negli esemplari che vanno a caccia non esiste. 
Per i cani sedentari (soprattutto se si tratta di femmine), si consiglia un'alimentazione poco calorica.

 Per la salute e la bellezza del mantello, un'aggiunta equilibrata di lievito e olio di semi di girasole (in caso di alimentazione fresca preparata in casa) dà eccellenti risultati. 


Il Labrador deve una parte del suo successo al fatto che può apparire contemporaneamente come un cane elegante, per non dire snob, e come un cane semplice, dal temperamento coraggioso e dotato nello stesso tempo di molta discrezione. Ma, evidentemente, la sua popolarità non dipende soltanto da questo contrasto; è dovuta anche, e soprattutto, alle notevoli e apprezzate qualità che derivano direttamente dal suo impiego originario. 
Un buon retriever (e il Labrador ha dato prova di essere uno dei migliori, se non il migliore), deve essere obbediente, facile da addestrare, capace di comprendere in fretta e bene, dotato di grande memoria, ma soprattutto deve essere un cane a cui piace obbedire e lavorare per il proprio padrone e non esclusivamente per se stesso. Non si tratta di un vero cane da guardia anche se possiede, come tutti i cani, il senso del territorio. Così in una villa isolata, farà sicuramente le veci del buon guardiano, con la sua mole e la sua voce grossa, ma senza mostrare aggressività esagerata, mentre in una casa in cui la porta è sempre aperta agli amici, si farà apprezzare in particolare per la sua naturale socievolezza.
 Un giardino anche piccolo è sufficiente per lui, sempre che i suoi padroni lo facciano partecipare alla loro vita. 
 E non c'è niente che potrà fare più piacere delle lunghe passeggiate all'aperto (se poi ha la possibilità di fare un tufo sarà al massimo della felicità).


Nonostante tutta la sua buona volontà, il Labrador non saprà accontentarsi di una vita esclusivamente cittadina e sedentaria, né di un'esistenza solitaria.
 Dietro quell'aspetto bonario si nasconde un autentico sportivo, nato per lavorare all'aperto, quali che siano le condizioni atmosferiche e del territorio.
 Oltre all'intelligenza, questa razza è dotata di un fiuto eccezionale. In diversi paesi, i servizi dell'esercito, della finanza e della polizia, hanno riconosciuto il valore di questo cane e lo usano per molte funzioni, diverse da quella di cane da guardia o da difesa. 
Il suo naso finissimo gli permette di individuare ogni sorta di oggetti e di sostanze. 
E' diventato, infatti, il cane più utilizzato per la ricerca della droga potendo riconoscere anche solo le tracce della presenza di ogni tipo di droga, nei nascondigli più ingegnosi, anche quando sono mescolate ad altre sostanze dall'odore forte.

Il Labrador è un cane senza ostentazione e senza artifici, capace di lavorare nelle più svariate condizioni. Un cane forte, robusto, attivo, che sprizza energia da tutti i pori. Tollerante, affettuoso, lo si educa senza difficoltà; è molto attento con i bambini e capace di adattarsi alle situazioni più diverse. Che cosa possiamo chiedergli di più?

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