Per gli antichi Egizi, la sede del pensiero attrattivo non era nella testa, ma nel cuore, loro lo sapevano già, gli antichi avevano già molte conoscenze che noi ancora ignoriamo.
I cinesi ci erano arrivati millenni prima degli egiziani.
Pensavano che tutto il corpo possiede neuroni, non solo la mente ed il cuore.
Un proverbio cinese dice: "E' il corpo che pensa e la mente che lavora".
Da quando l’uomo ha iniziato ad indagare sulla natura con il Metodo Scientifico,( il riferimento è agli studi di anatomia umana effettuati da Leonardo da Vinci sui cadaveri,) abbiamo iniziato ad avere molte più certezze su quanto ci hanno tramandato i popoli antichi acquisendole come verità, e non come mere superstizioni dovute all’ignoranza.
Negli Stati Uniti, e più precisamente in California, presso l’HearthMath Institute, si è scoperto che il cuore emette un campo elettromagnetico molto più potente di quello del cervello, e sorprendentemente, il campo elettromagnetico del cuore, influenza quello del cervello.
Inoltre non è il cervello che dice al cuore cosa fare, ma esattamente il contrario.
Si è trovato un vero e proprio sistema nervoso all’interno del cuore, Questa novità scientifica risale al 1991, quando dopo lunghe ricerche, uno dei primi pionieri della Neurocardiologia, una nuova disciplina che ha fornito importantissime informazioni sul sistema nervoso nel cuore e su come il cervello e il cuore comunichino tra loro tramite il sistema nervoso.
Il Dr. J. Andrew Armour, ha introdotto il concetto di un “cervello del cuore”.
I neuroni quindi esistenti nel cuore, lo abilitano ad agire indipendentemente dal cervello, per imparare, ricordare, scegliere e persino avere sensazioni.
Il libro recente “Neurocardiologia” del Dr. Armour e del Dr. Jeffrey Ardell, fornisce una panoramica della funzione del sistema nervoso intrinseco del cuore e del ruolo dei neuroni autonomi centrali e periferici nella regolazione della funzione cardiaca.
Il sistema nervoso del cuore contiene circa 40.000 neuroni, detti neuriti sensori, che rilevano gli ormoni circolanti, le sostanze neurochimiche, la frequenza cardiaca e la pressione, che invece il cervello non ha.
L’informazione ormonale, chimica, della frequenza e della pressione viene tradotta in impulsi neurologici dal sistema nervoso del cuore e da esso inviata al cervello .
E’ tramite questi percorsi nervosi che i segnali di dolore e altre sensazioni vengono inviate al cervello. Questi segnali arrivano anche ai maggiori centri cerebrali, dove possono influenzare la percezione, le decisioni e altri processi cognitivi.
Il cuore insomma, comunica con il cervello in un modo che influenza significativamente come noi percepiamo e reagiamo al mondo. Il cuore sembra mandare chiari messaggi al cervello ai quali non solo esso risponde, ma obbedisce.
Tutto questo ci suggerisce di riconsiderare con attenzione e rispetto gli enunciati di antiche civiltà: magari potrebbero fornirci preziose indicazioni per il nostro benessere e che la scienza solo in seguito, non appena ne avrà i mezzi, potrà confermare.
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