Il Padre Eterno convocò i capi di Governo delle Potenze belligeranti per porre fine all'immane conflitto.
Le tesi sostenute da ciascuno erano inconciliabili e, quindi, difficile diventava il raggiungimento di una pace negoziata.
Dio, allora, escogitò un rimedio risolutivo.
Disse: "Ho deciso. Chi di voi riuscirà a catturare quell'unico pesce che guizza in quella vasca, sarà decretato vincitore".
Il 1° a lanciarsi in acqua, così vestito com'era, fu Mussolini il quale riuscì ad agguantare più volte il pesce, ma non a tenerlo in pugno e quindi, stanco dei tentativi andati a vuoto, si sedette sull'orlo della vasca per riprendere lena.
Intervenne Hitler, il quale, con manovre-lampo, riuscì in poche bracciate ad impadronirsi del pesce, a tenerlo ben fermo in pugno, senonchè, nell'atto di uscire dalla vasca per presentare il suo trofeo, il pesce gli sgusciò dal pugno.
Stalin se ne stava ad osservare e, se ci fu un momento in cui ammiccò a Hitler, poi decisamente parteggiò e sostenne gli altri 2. Anche lui ci provò, ma inutilmente.
Fu allora la volta di Churchill il quale, con tipica flemma inglese, entrò nella vasca col sigaro, si tolse il cilindro e con questo iniziò pazientemente a svuotarla.
Si capiva lo scopo ultimo dell'impresa: catturare il pesce dopo averlo privato del sostentamento vitale. A questo punto lo scenario diventa curiosamente variegato e, comunque, nuovo ed imprevedibile.
Il paralitico Roosevelt, titolare dell'Impero Stellato, si sporge sull'orlo, batte la stampella sulle spalle dell'inglese e, con il classico sorriso del cowboy, dice: " Amico, fai bene il tuo lavoro; quando avrai finito di svuotare la vasca, verrò io dentro a prendere il pesce". E così Dio, a conclusione della gara, decretò il vincitore
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