San Pietroburgo, la città degli zar o Leningrado, la città della Seconda Guerra Mondiale? Due nomi per una sola metropoli, per le due anime di un luogo così fortemente evocativo.
Oggi, nessun dubbio su cosa sia davvero diventata San Pietroburgo. Il mondo intero la riconosce patria dell’arte, dell’eleganza e della raffinatezza. La seconda città della Russia per fama, la più bella per testimonianze artistiche, è di nuovo il paese di Dostoevsky e Nureyev, di Stravinsky come di Pushkin.
La magia dell’inverno del Nord rende San Pietroburgo un luogo affascinante e proibito, dall’insolita luce riflessa sulla neve e sulle acque del fiume Neva; romantico luogo di passeggiate, come quella sulla Prospettiva Nievskii.
Ma San Pietroburgo vuol dire, prima di tutto, Ermitage ed Ermitage è una parola legata indissolubilmente alla figura della grande zarina Caterina II.
Tedesca di nascita, dalle idee progressiste e moderne, divenne imperatrice dopo aver contribuito alla caduta dell’uomo che aveva sposato, l’imperatore Pietro III.
La storia trascinerà via l’illuminismo temperato di Caterina, ma consegnerà ai posteri quel capolavoro ancora oggi invidiato dal mondo intero: uno fra i più importanti musei del mondo, l’Ermitage. Qui, il visitatore potrà ammirare le più remote espressioni artistiche dell’uomo così come i capolavori della più recente arte, in un susseguirsi fantastico di emozioni e meraviglie. Tra i pezzi più pregiati custoditi nell’imponente Palazzo, ricordiamo la “Madonna Benois” di Leonardo,
la celeberrima “Danza” di Matisse,
i capolavori di Canova, (nella foto il gruppo delle grazie)
tele di Rembrandt
la leggiadra “Signora in giardino” di Monet,
il fresco “Boulevard Montmartre” di Pissarro,
il pregiato “Fumatore” di Cezanne,
opere di Ricasso, Tiziano, El Greco, solo per citare alcuni artisti, considerati i più grandi tra i grandi.
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