domenica 7 aprile 2013
Trovati in Africa i più antichi resti fossili di pinguino
L’Africa non è certo il posto in cui ci aspetteremmo di trovare dei fossili di pinguini. In realtà una specie di pinguino vive ancora in Africa, lungo la costa meridionale. Con il ritrovamento di questo fossili oggi è possibile affermare che fino a quattro specie hanno convissuto nel continente. Proprio la perdita di diversità era rimasta un mistero e grazie a questa nuova scoperta i ricercatori hanno potuto affermare che probabilmente il cambiamento fu causato dalla variazione del livello dell’acqua. La ricerca è stata pubblicata su Zoological Journal of the Linnean Society. I fossili sono i più antichi mai trovati finora.
Infatti i due ricercatori Daniel Thomas del Museo Nazionale di Storia Naturale e Dan Ksepka del National Evolutionary Synthesis Center hanno trovato il reperto risalente a 10-12 milioni di copie alla fine del 2010, fra quelli provenienti da un impianto in acciaio industriale nei pressi di Città del Capo, in Sud Africa.
I ricercatori hanno trovato 17 frammenti ossei: parti di spine dorsali, della gabbia toracica, delle ali e delle gambe da varie specie estinte di pinguini. Dalle ossa i ricercatori hanno potuto vedere che le dimensioni dei pinguini erano variabili, esattamente come succede ora, dai 30 ai 90 centimetri.
Quindi mentre una volta erano presenti diverse specie di pinguini oggi in Africa ne è rimasta solo una, il demersus Spheniscus. Come mai la diversità dei pinguini sia tanto diminuita, questo era ancora un mistero.
“Le lacune nella documentazione fossile rendono difficile determinare se le estinzioni siano state improvvise o graduali. Siccome abbiamo fossili provenienti solo da due epoche diverse è come vedere due fotogrammi di un film”, ha detto il co-autore Daniel Ksepka. “Abbiamo una struttura risalente a cinque milioni di anni fa, e un altra a 10-12 milioni di anni fa, ma c’è un pezzo mancante nel mezzo.”
Una delle possibilità più probabili è che l’alzarsi e l’abbassarsi del livello del mare abbia colpito i siti di nidificazione.
Anche se i pinguini passano la maggior parte della loro vita nuotando nel mare, nidificano e allevano i piccoli sulla terraferma. Secondo alcune ricostruzioni cinque milioni di anni fa – quando almeno quattro specie di pinguino vivevano in Africa – il livello del mare nella costa del Sud Africa era fino 90 metri più alto di quanto lo sia oggi, creando così una rete di isole. Erano proprio queste che fungevano da siti per la nidificazione.
Il livello del mare nella regione oggi è più basso. Questo avrebbe impedito la nidificazione come un tempo.I ricercatori avrebbero escluso l’estinzione dei pinguini a causa dell’uomo che arrivò nel sud del continente dopo l’estinzione. Ma ci tengono a precisare che i pinguini presenti oggi, i pinguini dai piedi neri, sono diminuiti del 80% negli ultimi 50 anni, e nel 2010 la specie è stata classificata a rischio di estinzione.
Il calo è dovuto in gran parte alle perdite di petrolio e alla pesa intensiva di sardine e acciughe – il cibo preferito dai pinguini.
“C’è una sola specie rimasta oggi, e tocca a noi proteggerla”, ha detto Thomas.
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