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lunedì 18 marzo 2013

Sri Lanka, la lacrima dell'India.



Pur essendo un'isola così piccola si è guadagnata tanti nomi: Serebid, Ceylon, Lacrima dell'India, Isola Risplendente, Isola di Dharma, perla d'Oriente... Tanto assortimento è un segno della sua ricchezza, bellezza e dell'intensità del richiamo che ha suscitato in quanti l'hanno visitata. Da secoli lo Sri Lanka seduce i viaggiatori, che tornano a casa portando con sé incantevoli immagini di una languida isola tropicale.

Chiamatela come volete, ma quest' isola che sorge a fianco del gigante indiano è un vero e proprio Eden, anche se purtroppo il Nord del Paese rimane ancora off limits per la lunga guerra di logoramento con la minoranza Tamil. 
Qui si incontrano storia e leggende, da qui parte il buddismo classico che ha mantenuto la sua caratteristica dal III secolo a.C. sino ad oggi, e l'induismo, altra grande dottrina religiosa dell'isola, si esprime attraverso i colori delle statue e delle immagini.
 Secondo la leggenda, è in questa terra che si rifugiarono Adamo ed Eva dopo essere stati cacciati dal paradiso, tanto che al picco di Adamo solerti guide vi mostreranno l'impronta lasciata dal piede del nostro grande antenato.
 Il fascino dell'isola è stato testimoniato nel corso dei secoli da grandi viaggiatori come Marco Polo, o dai commercianti portoghesi e olandesi interessati alle preziose spezie.
 Poeti e scrittori si sono ispirati alle suggestioni di questa terra e hanno coniato numerosi appellativi per definirla: paese dei rubini, delle spezie, del tè e della gioia di vivere.

Tra il V e il VI secolo a.C. si stabiliscono sull'isola i primi cingalesi, probabilmente originari dell'India del nord, che entrano in conflitto con gli indigeni di razza Veda, aventi le stesse caratteristiche somatiche degli aborigeni australiani, e li eliminano progressivamente. Ad oggi ne esiste solo un piccolo gruppo.
 Un ruolo chiave nella storia del paese lo svolge il IV secolo a.C., Mahinda, figlia dell'imperatore Ashoka, che propaga nell'intera isola la dottrina e gli insediamenti di Buddha. 
L'antica capitale di Anuradhaupura viene abbandonata intorno al 1000 e il centro nodale della nazione viene trasferito a Polonnaruwa.
 I portoghesi capitanati da Lorenzo de Almeida sbarcano nel 1505 e acquisiscono il monopolio delle spezie e della cannella, esercitando il pieno controllo dell'isola eccettuate le zone montagnose dell'ultima capitale antica, Kandy. 
Nel 1658, su sollecitazione dei regnanti di Kandy, gli olandesi con un colpo di mano cacciano da Ceylon i portoghesi e s'installarono sull'isola, ma l'andirivieni di popoli stranieri finisce qui: infatti nel 1796 comincia la conquista dell'isola da parte inglese e con l'annessione di Kandy nel 1815, l'isola diventa una colonia britannica.

Subito dopo la seconda guerra mondiale Ceylon acquisisce lo statuto di colonia indipendente ( 1948 ) in seno al Commowealth: viene eletto primo ministro Senanayake, capo del partito di unità nazionale.
 Nel 1971, nei territori del nord dove vive la minoranza Tamil che rivendica una posizione egualitaria nei confronti dei cingalesi, viene dichiarato lo stato di emergenza. Le formazioni guerrigliere Tamil si riconoscono nelle Tigri, responsabili di numerosi attentati ai quali l'esercito regolare ha spesso risposto pesantemente.
 La spendida Ceylon viene denominata lacrima dell'India, per via della sua conformazione fisica, che sembra aver l'aspetto di un smeraldo a goccia.

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