Tutti notiamo che quando stiamo troppo al mare o in piscina, la pelle delle mani e dei piedi si ammorbidisce e si riempie di pieghette. Nessuno di noi forse si domanda il perchè, ma lo fanno invece decine di scienziati da molto tempo. Ora la Newcastle University ha deciso di indagare a fondo una volta per tutte e ha scoperto che il fenomeno non è altro che un modo del corpo di adattarsi al nuovo ambiente (liquido) e di consentirci di avere una migliore presa o appoggio.
Un esperimento avrebbe provato questa tesi. Alcuni volontari sono stati messi in condizione di afferrare oggetti (una bottiglia, una palla…) sott’acqua. Un gruppo era rimasto immerso fino a farsi raggrinzire le dita, l’altro invece era immerso da poco e dunque aveva ancora le mani lisce. Il primo gruppo riusciva ad afferrare e a trattenere gli oggetti meglio del secondo, da cui la deduzione: il corpo si adatta all’ambiente restringendo i vasi sanguigni e creando così le rughe sulla pelle per consentirci di essere “a nostro agio” anche nel blu profondo.
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