mercoledì 14 novembre 2012
Il trattato antartico
L'Antartide, dal punto di vista giudirico, è un territorio non assoggettato alla sovranità di alcuno Stato; esistono tuttavia delle rivendicazioni territoriali che sono state però sospese con l'entrata in vigore del Trattato Antartico. Il Trattato sull'Antartide regola la presenza dei Paesi interessati sul continente. E' stato stipulato a Washington il 1 dicembre 1959 fra 12 dei Paesi partecipanti all'Anno Geofisico Internazionale (1957-58) ed è entrato in vigore il 23 giugno 1961. Lo spirito del Trattato è quello di favorire gli usi pacifici del continente e di assicurare la conservazione della flora, della fauna e dell'ambiente naturale nell'interesse dell'umanità. Punti salienti sono: la sospensione delle rivendicazioni territoriali; I'interdizione di ogni attività a carattere militare e il divieto di ogni esperimento nucleare e di discarica dei rifiuti nucleari; la libertà di ricerca scientifica salvo l'obbligo di notificare l'invio di spedizioni o la costituzione di basi destinate alla ricerca; la cooperazione internazionale nelle attività scientifiche, con scambi di informazioni e di personale.
Tutti i Paesi aderenti al Trattato hanno diritto di accedere al continente indiviso e di svolgere attività pacifiche su tutta l’area antartica senza discriminazione territoriale. Il personale operante in Antartide è sottoposto al potere esclusivo dello Stato di cui ha nazionalità.
Il Trattato distingue due categorie di Stati Membri che sono denominate Parti Consultive e Parti Contraenti.
Le Parti Consultive consistono nei 12 Paesi originari firmatari del Trattato cui si sono aggiunti i Paesi che hanno dimostrato il loro interesse per l'Antartide conducendovi attività sostanziale di ricerca scientifica, in particolare stabilendovi basi o inviandovi spedizioni (art. IX). A partire dal 1990 sono stati ammessi come Parti Consultive anche Paesi che non hanno stabilito basi in Antartide. Le Parti Consultive hanno il diritto di decidere (secondo il principio del consenso) su tutte le questioni oggetto del Trattato e il diritto di condurre ispezioni su navi, basi, personale e materiale altrui, al fine di controllare l'osservanza del Trattato.
Le Parti Contraenti consistono nei Paesi che aderiscono al Trattato ma non hanno acquisito i diritti di cui sopra. Il Trattato, le varie raccomandazioni messe a punto nelle riunioni periodiche e gli accordi che lo affiancano, prendono la denominazione informale di Sistema del Trattato Antartico. Vanno segnalati in questo ambito: la Convenzione per la Conservazione delle Foche Antartiche (CCAS, 1978) la Convenzione per la Conservazione delle Risorse Viventi dei Mari Antartici (CCAMLR, 1980). Nel 1991 e' stato siglato, a completamento del Trattato Antartico, un accordo di particolare rilievo: il Protocollo sulla Protezione Ambientale. Tale accordo, noto anche come Protocollo di Madrid, ha dichiarato la messa al bando per i prossimi 50 anni di ogni sfruttamento minerario e ha imposto alle nazioni operanti in Antartide la valutazione dell'impatto ambientale per qualsiasi attivita'. Al Trattato Antartico aderiscono oggi 43 Paesi che rappresentano piu' dell'80% della popolazione globale. Nel 1991 il Trattato Antartico ha compiuto 30 anni: da questa data ogni Parte Consultiva può chiedere che il Trattato venga ridiscusso. Importanti organizzazioni mondiali che hanno interessi anche sull'area antartica partecipano alle riunioni del Trattato, per esempio la World Meteorological Organization o l'International Oceanographic Commission che raccolgono rispettivamente dati oceanografici e meteorologici.
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