Scuola, il governo taglia ai poveri e dà ai ricchi.
Crisi, l'istruzione statale tira la cinghia.Quella privata non conosce diete il ministero la finanzia con un fondo da 223 mln.
di Nadia Marchetti
L’emendamento del governo che cancella l’aumento dell’orario di lavoro ai professori delle scuole medie e superiori è stato accolto come un trionfo personale da parte del ministro dell’Istruzione, che inizialmente non aveva opposto alcuna resistenza, anzi, si era dichiarato apertamente favorevole.
La ferma opposizione e le proteste degli insegnanti, degli studenti e dei sindacati, oltre che di parte dell’opinione pubblica, sono stati determinanti per il ripensamento last minute del governo, ma non credo che la questione sia stata risolta definitivamente.
Il taglio di 157 milioni di euro per la scuola statale sarà effettuato con modalità diverse, racimolando risorse attraverso riduzioni sul finanziamento per alcuni progetti e sui distacchi sindacali, dismissioni di immobili e fondi giacenti con risorse derivanti da vecchi tagli.
LA SCUOLA PRIVATA: DA PARITARIA A PREVALENTE.
Hanno raschiato il fondo del barile, ma in un mondo parallelo esiste un mostro ingordo che si mangia denaro in continuazione, a dispetto della crisi e delle cure dimagranti a cui quasi tutti siamo sottoposti: la scuola privata paritaria, che diventa prevalente però nell’esigere e riscuotere finanziamenti in qualsiasi momento e condizione.
La legge di stabilità ha premiato il settore privato dell’Istruzione con un “misero” fondo di 223 milioni di euro, per la serie «tagliamo ai poveri per dare qualcosa ai ricchi».
DAL GOVERNO 223 MLN PER GLI ISTITUTI PARIFICATI.
Sembra che la scuola privata paritaria sia affetta da un serio problema di bulimia, visto che le richieste vengono accolte senza nemmeno mettere in dubbio la reale necessità di questa costante erogazione di fondi.
Il duo Aprea-Gelmini non aveva mai nascosto la predilezione per l’insegnamento parificato e sembra che anche Francesco Profumo sia in linea con la tendenza dell’ex ministro.
Si azzerano i fondi per la scuola statale e magari si riducono drasticamente i finanziamenti per la non autosufficienza, mettendo a rischio l’assistenza a persone con disabilità gravi, ma la scuola privata paritaria non rinuncia nemmeno a un centesimo: 223 milioni di euro per le scuole private, senza battere ciglio, e 200 milioni di euro - cifra che inizialmente era stata ridotta a 56 milioni - per l’assistenza ai disabili gravi ottenuta dopo lunghe lotte e minacce di sciopero della fame.
E questo sarebbe un paese civile?
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