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lunedì 1 ottobre 2012

L'ambra

Come scoprire l'origine della resina fossile
L'Ambra non è una vera pietra ma il prodotto di un'alchimia naturale che nel corso di milioni d'anni ha creato meravigliose gemme (le resine fossilizzate). Le varietà più preziose sono quelle che inglobano, a perpetuare magicamente i doni della natura, organismi vegetali o animali antichissimi: insetti, fiori, foglie, gemme di piante, frammenti di legno. È stata la prima pietra preziosa della storia e ha la fama di avere proprietà miracolose: si usa da 7000 anni come amuleto. L’Ambra è una “resina fossile” o più correttamente una resina polimerizzata, di età geologica che è compresa tra i 45 e i 10 Milioni di anni. Nonostante la Gemmologia non includa l'ambra tra le pietre dure (la durezza varia tra 2.5 fino ad un massimo di 3.5 della Scala di Mohs) ma tra le cosiddette “pietre semipreziose”, é opinione diffusa che Ambra blu, Ambra rossa, Ambra cognac e/o Ambra verde siano da considerarsi delle vere e proprie pietre preziose o meglio gemme
Piante simili alle attuali conifere (pini, abeti, sequoie, araucarie) o ad alcune graminacee, alberi preistorici oggi estinti, in seguito a lesioni o fratture dovute alla crescita (o ad altri fenomeni naturali), producevano resina (pece) in gran quantità che confluiva attraverso i canali per andare a depositarsi fra le crepe interne dell'albero o sotto la corteccia. Qualche volta gocciolava al di fuori del tronco, stabilizzandosi gradualmente sulla superficie esterna sotto svariate forme (ad esempio come stalattiti). Cadendo, veniva ricoperta dal terriccio e iniziava il lento processo di fossilizzazione, attraverso un fenomeno di polimerizzazione, che consiste nell'unione di piccole molecole, chiamate monomeri in un'unica "macromolecola" detta appunto polimero. Questo processo conferisce alla resina caratteristiche fisiche e chimiche ben diverse dalla resina originaria. Talvolta la resina inglobava qualche insetto, bolle d’aria o di acqua, e frammenti di vegetali (più raramente piccole lucertole, anfibi, peli o piume), che fossilizzavano insieme alla resina stessa. La flora e la fauna intrappolate nell'ambra ci permettono di tentare una ricostruzione sia della foresta stessa che del clima prevalente nelle zone in cui l'Ambra prosperò. Queste foreste fiorirono diversi milioni di anni fa, sia nelle zone temperate che in quelle subtropicali.
Anche se l'ambra non è una vera e propria pietra, ma una gemma organica (il non minerale) ed è (come detto) il frutto della fossilizzazione della resina di albero, secondo la cristalloterapia, si dice che l'Ambra ha la proprietà di assorbire la negatività e di favorire la concentrazione, è quindi consigliata soprattutto a chi studia. La sola consapevolezza di portare un' oggetto di tale bellezza, rafforza la sicurezza nella persona che la indossa. Nel mondo occidentale si riteneva che questa pietra, per la sua caratteristica di elettrizzarsi e per i suoi effluvi aromatici, potesse beneficiare se posta in qualsiasi zona del corpo che presenti la necessità di essere riequilibrata, o in qualsiasi punto del corpo oppresso dal dolore. Assorbendo le energie dissonanti aiuta nel processo di autoguarigione. La vera ambra utilizzata in oreficeria, è di origine vegatale e, a seconda del colore e delle sfumature, viene suddivisa in ambra: gialla, bianca, rossa, bruna, verde e blu. I tipi più diffusi e meglio conosciuti sono l'ambra rossa e quella gialla; la prima, estratta nelle regioni del Messico meridionale, la seconda invece, viene principalmente estratta nelle zone del mar Baltico.

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