La camera d'ambra, un capolavoro dell'arte barocca, era grande più di cento metri quadrati, rivestita dal pavimento al soffitto con 107 pannelli di ambra del mar Baltico. Quando le 565 candele venivano accese l'effetto era magnifico: sembrava di essere immersi nell'oro. Gli incisori di Koenigsberg avevano impiegato sette anni per completarla. Pietro il Grande la fece montare dall'architetto fiorentino Francesco Bartolomeo Rastrelli (1700-1771) a Tzarskoe Zelo e per 200 anni fu il gioiello più prezioso dei Romanov. La bellissima opera d'arte fu asportata dai nazisti durante i tre anni del terribile assedio di Leningrado. In quel periodo, Tzarskoe Zelo e il suo tesoro furono saldamente in mano ai tedeschi. Quando, nel '43, le sorti della guerra cambiarono e l'Urss passò alla controffensiva, i nazisti smontarono la camera d'ambra pezzo per pezzo e la imballarono in ventidue casse d'acciaio che furono trasportate nell'ex palazzo reale di Koenigsberg. L'anno dopo, i sovietici conquistarono la Prussia orientale e le casse finirono nelle mani delle SS.
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