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martedì 2 ottobre 2012

IL CODICE DI HAMMURABI

Hammurabi (XVIII secolo a.C.), re di Babilonia della prima dinastia. Regnò dal 1792 al 1750 ca. a.C. e, con le vittorie sugli amorrei e gli assiri, estese l'impero dal golfo Persico, attraverso la valle del Tigri e dell'Eufrate, sino alle coste del mar Mediterraneo. Fece di Babilonia la capitale del regno e, dopo aver consolidato le sue conquiste, si preoccupò di difendere le frontiere e di garantire la prosperità all'interno dell'impero. Abile amministratore e valoroso guerriero, Hammurabi è noto principalmente per il codice legislativo, conosciuto come Codice di Hammurabi, contenente disposizioni di diritto pubblico e privato, che regolavano la vita del regno babilonese. Il Codice è una raccolta di leggi risalenti al re di Babilonia Hammurabi. È il più antico codice di leggi conservatosi integralmente e la più lunga iscrizione babilonese che tratti di un unico argomento. Impresso su una stele di basalto risalente al 1780 a.C. circa e alta 225 cm, fu scoperto da un gruppo di archeologi francesi a Susa, in Iraq (l'antico regno dell'Elam), nel 1902. La pietra, spezzatasi in tre parti, è ora ricomposta e conservata al Museo del Louvre a Parigi. L'origine divina della legge scritta è sottolineata da un bassorilievo nel quale Hammurabi è ritratto mentre riceve il codice dal dio Sole, Shamash, che a Babilonia era simbolo di giustizia.


Re Hammurabi riceve le leggi da Shamash, dio del Sole 



 Il codice, in 282 leggi, è redatto su 3600 colonne orizzontali in scrittura cuneiforme e 49 verticali e riporta molte attinenze con le Tavole della Legge che il Signore diede a Mosè sul monte Sinai, secondo la Bibbia. Sarà un caso? Vediamo qui alcuni passi del codice di Hammurabi: - Non commettere rapina. - Non spostare una pietra confinaria. - Non frodare. - Non concupire. - Non desiderare la roba d’altri. - Non rapire. - Non si faccia falsa testimonianza. - Un uomo non deve avere rapporti sessuali ne’ con sua madre, ne’ con la sorella della madre, ne’ con un altro uomo, ne’ con la moglie di un altro uomo. Ne’ l’uomo ne’ la donna devono accoppiarsi con le bestie. Non si deve indulgere in comportamenti provocanti che possano condurre a un’unione proibita. Non sia castrato alcun maschio, ne’ uomo ne’ animale. - Non si nutra il pensiero che esista altra divinità al di fuori del Signore. Non si intagli immagine alcuna. Non si facciano idoli per uso altrui. Non ci si inchini davanti a un idolo e non si facciano libagioni o sacrifici, né si bruci incenso davanti a un idolo. Non si facciano passare i figli attraverso il fuoco del culto del Moloch. - Non profanare il nome di Dio 

È innegabile a questo punto l’incredibile somiglianza che c’è tra le varie raccolte di leggi. L’unica soluzione possibile, è quella che alcune parti della Bibbia sono in realtà “copie” di fonti più antiche, in questo caso di origine babilonese. I vari libri che costituiscono la Bibbia sono stati scritti in epoche diverse. Si sa che la Genesi fu redatta intorno al VI sec. a.C e si sa anche che in quel periodo (598 a.C.) il regno di Giuda fu sottomesso dalle truppe dell’impero Babilonese di Nabucodonosor II, che lasciò però una certa autonomia ai territori conquistati. Questo fece si che gli Ebrei mantenessero anche una discreta libertà religiosa, ma non impedì loro di entrare nella sfera d’influenza socio-culturale del paese.

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