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martedì 9 ottobre 2012

anno bisestile

UN PO' DI STORIA Ai tempi di Romolo, intorno al VIII secolo a.C, l'anno civile era di 304 giorni, divisi in 10 mesi. I mesi di gennaio e febbraio furono aggiunti da Numa Pompilio che ha così portato l'anno a 355 giorni (equivalente all'anno lunare). Tuttavia la differenza di circa dieci giorni e mezzo fra l'anno solare e quello civile provocò l'ennesima confusione tra tempo civile e tempo delle stagioni. Giulio Cesare nel 46 a.C. fece a una nuova riforma seguendo le indicazioni dell'astronomo alessandrino Sosigene. Non a caso il 46 a.C. fu definito da Cesare l'ultimus annus confusionis ovvero l'ultimo anno di confusione! Fu così inaugurato il calendario giuliano. L'anno divenne di 365 giorni e ogni quattro anni si aggiungeva un giorno in più. L'anno con il giorno aggiuntivo fu detto bisestile, perché si scelse di raddoppiare il 23 febbraio, il giorno "sextus" ovvero il sesto giorno prima delle calende di marzo. Doppio giorno sesto, quindi bisesto! Ma subito dopo la morte di Cesare, si iniziò a commettere errori, Augusto sistemò le cose ma il calendario civile e l'anno solare continuavano a non andar molto d'accordo! Per questo, papa Gregorio XIII nel 1582 rifece di nuovo ordine e, calcoli alla mano, arrivò a formulare il cosidetto calendario gregoriano, quello che usiamo tuttora. Con questa riforma divennero bisestili tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4, e quegli anni terminanti con due zeri ma divisibili per 400. ANNO BISESTO ANNO FUNESTO? Tranquilli! L'anno bisestile è un anno come tutti gli altri! Le statistiche ci dicono che le sventure capitano con la stessa frequenza ogni anno. Il realtà, la cattiva fama dell'anno bisestile deriverebbe dal fatto che febbraio era per gli antichi romani un mese poco allegro: era il Mensis Feralis, ovvero il mese dei morti, dedicato a riti per i defunti perché, secondo il calendario arcaico si trattava dell'ultimo mese prima del nuovo anno, che nasceva a marzo. A febbraio si celebravano le Terminalia, dedicate a Termine, dio dei Confini e le Equirie delle gare simbolo della conclusione di un ciclo cosmico, quindi simbolo di morte e di fine. Un altro motivazione è di natura psicologica e superstiziosa: le cose fuori dal comune o poco frequenti, sono percepite come diverse possono fare paura. La tradizione popolare vede, piuttosto, gli anni bisestili come favorevoli a ogni nuova impresa, a ogni cambiamento di vita o di mestiere. Sotto una buona stella pare accompagnare chi nasce il 29 febbraio. Una tradizione irlandese antichissima vuole che le donne possano dichiararsi agli uomini solo il 29 febbraio! Altro che San Valentino! In caso di rifiuto, l’uomo doveva addolcire la delusione della donna con un bacio, un dono in denaro (una sterlina) e un paio di guanti o un abito di seta.

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