L' Affare della collana o lo scandalo della collana è un fatto misterioso accaduto negli anni '80 del secolo XVIII, che coinvolse la regina Maria Antonietta di Francia. L'episodio è considerato uno di quelli che hanno maggiormente disilluso la popolazione francese portandola alla rivoluzione.
Fu Jeanne de Saint-Rémy de Valois sposata con il conte Nicolas de la Motte a ordire un piano per guadagnare denaro e potere grazie alla collana.
Jeanne Valois entrò in contatto nel 1784 con il cardinale di Rohan, ex ambasciatore a Vienna, che la regina non vedeva di buon occhio
Aspirando alla carica di Primo Ministro di Francia, il cardinale stava cercando di riconquistare una buona reputazione agli occhi della Regina. La contessa de la Motte lo convinse di godere del favore di Maria Antonietta e Rohan pensò di approfittarne.
Cominciò così una finta corrispondenza tra il cardinale di Rohan e la regina Maria Antonietta, orchestrata da Jeanne Valois de la Motte. Il tono delle lettere divenne sempre più caldo, finché il cardinale, convinto che la Regina fosse innamorata di lui, chiese un appuntamento segreto. L'incontro ebbe luogo nell'agosto del 1784 nel giardino di Versailles: una prostituta, Nicole Leguay D'Oliva, si finse Maria Antonietta, promettendo al cardinale di dimenticare le incomprensioni del passato.
Lo scopo di Jeanne Valois era quello di impadronirsi del denaro che spillava al cardinale facendogli credere che fosse destinato alle opere di carità della Regina. Tramite questi soldi, Jeanne poté ritagliarsi un suo ruolo nell'alta società francese del tempo, e molta gente credeva davvero alle sue millantate relazioni con Maria Antonietta.
Ad ogni modo, i gioiellieri Boehmer e Bassenge credevano alle relazioni tra le due donne, e pensarono di usare la contessa de la Motte per vendere la collana alla regina Maria Antonietta.
Il 21 gennaio 1785 la contessa annunciò che la Regina avrebbe acquistato la collana, ma che - per via del costo elevato del gioiello - non lo avrebbe fatto apertamente, bensì tramite un intermediario. Fu il cardinale di Rohan a trattare sul prezzo della collana, che fu acquistata per 1.600.000 livres pagabili a rate. Affermando di essere stato autorizzato da Maria Antonietta, mostrò ai gioiellieri le condizioni dell'accordo.
Pare che il conte de la Motte sia partito poco dopo per Londra, portandosi dietro la collana, di cui avrebbe venduto i diamanti.
Al momento del pagamento, Jeanne Valois portò ai gioiellieri una nota del cardinale. Ma questo non bastò, e Boehmer si lamentò con la Regina, che si disse all'oscuro di tutta la vicenda, affermando di non aver mai acquistato la collana in questione. Ne seguì un coup de théâtre. Il 15 agosto 1785, giorno dell'Assunzione, mentre tutta la corte aspettava il Re e la Regina per recarsi alla cappella, il cardinale, che si preparava alla funzione, fu arrestato e portato alla Bastiglia. Rohan riuscì comunque a distruggere quella che credeva essere la sua corrispondenza segreta con la Regina. La contessa fu arrestata solo il 18 agosto, dopo aver distrutto il materiale compromettente.
Furono arrestati anche la sosia di Maria Antonietta Nicole Leguay e un certo Rétaux de Villette, amico della contessa, reo confesso di aver scritto le lettere a Rohan con il nome della Regina e firmato per lei le condizioni dell'accordo. L'unico che rimase a piede libero fu il conte de la Motte essendo fuggito in Inghilterra, da sempre territorio nemico per la Francia.
Il cardinale accettò che fosse il Parlamento di Parigi a giudicarlo. Il 31 maggio del 1786 ne risultò una sentenza sensazionale: Rohan fu assolto, mentre la contessa de la Motte fu condannata a essere flagellata, marchiata e rinchiusa nella prigione delle prostitute, la Salpêtrière.
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