L'origine di questa usanza è dibattuta. C'è chi dice affondi le radici nella consuetudine di questo popolo di trasportatori, abituato a lunghi e faticosi viaggi attraverso le montagne, di riprodurre sui propri carri frammenti della propria vita, paese natale e famiglia, per portare sempre con sé un ricordo di casa.
A prima vista potrebbe sembrare l'ultimo "giocattolo" di un collezionista patito di motori. Invece quello che vedete è l'aspetto della maggior parte dei grossi mezzi su ruote pachistani. Paesaggi da fiaba, ritratti di campioni di cricket o star del cinema, versi poetici, versetti del Corano, rappresentazioni di famose moschee o miti greci spiccano sulla carrozzeria di autobus, camion e risciò motorizzati in un perfetto mix di immagini sacre e profane.
Se pensate a un camion, che cosa vi viene in mente? Carichi pesanti, cabine, container? Di certo non un'opera d'arte. Eppure, a migliaia di chilometri da qui, esiste un paese sulle cui carreggiate viaggiano veri e propri capolavori di artigianato, pezzi unici decorati a mano, coloratissimi e ricchi di significati simbolici. Lasciatevi scarrozzare - almeno virtualmente - a spasso per il Pakistan, alla scoperta di una pratica tradizionale tanto affascinante quanto, anche a causa della situazione politica di questo paese, poco conosciuta: quella di dipingere e decorare i camion.
In genere le decorazioni pittoriche seguono una sorta di "grammatica" non scritta ma comune. La parte sopra alla cabina è solitamente riservata ai motivi più "nobili" come le raffigurazioni di luoghi e monumenti sacri. I pannelli laterali sono tradizionalmente dedicati a paesaggi, animali e scene di caccia, mentre il retro del camion è decorato con un singolo disegno di un fiore (come quello nella foto), una vite o una figura geometrica.
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