In un paese, tanto tempo fa, viveva un vecchio povero e
saggio.
Un giorno andò a fargli visita un nipote e prese a lamentarsi di
come andavano le cose, di quanta ingiustizia vi fosse nel mondo e nel villaggio
in cui viveva, di quanti soprusi e cattiveria, di quanta indifferenza.
Il
nonno stette ad ascoltarlo con molta attenzione, poi,
quando il
ragazzo ebbe finito gli chiese: “E tu? Tu hai provato a cambiare le cose che
lamenti?”
Ed il ragazzo, con aria sconsolata ribattè: “Ma nonno! Io sono
solo…come posso, io, da solo farle cambiare? Non è una sola persona che può
rendere il mondo e la gente migliori”.
Il nonno lo guardò con tenerezza,
gli carezzò dolcemente i capelli e gli disse: “Certo che puoi farlo”.
Poi,
vedendo l’espressione sorpresa ed incredula del giovane, aggiunse: “Se la nota
musicale dicesse:” Non è la nota che fa la musica…” Non ci sarebbero le
sinfonie.
Se la parola dicesse:”Non è una parola che può fare una pagina…”
Non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: “Non è una pietra che può
alzare un muro…” Non ci sarebbero case.
Se la goccia d’acqua dicesse:”Non è
una goccia d’acqua che può fare un fiume…” Non ci sarebbero gli oceani.
Se
l’uomo dicesse: “Non è un gesto d’amore che può rendere felici e cambiare il
destino del mondo…” Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità
sulla terra degli uomini”.
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