Il patrimonio naturale delle Isole Baleari è un esempio di coesistenza tra essere umano e natura, una meravigliosa opera d’arte naturale scolpita in un ambiente paesaggistico che si fonde con le tradizioni e le culture delle popolazioni locali.
Spazi idilliaci come la Sierra de Tramontana, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, l’Albufera de es Grau a Minorca o la Posidonia nelle Pitïusas, tra le altre meraviglie, sono un esempio delle meraviglie naturali e paesaggistiche di cui si può godere nelle Isole Baleari.
Per queste ragioni, il governo delle Isole Baleari ha promosso una serie di iniziative con l’obiettivo di tutelare le bellezze naturali dell’arcipelago.
Nel 2011 l’UNESCO ha proclamato la splendida Sierra de Tramontana di Maiorca “Patrimonio dell’Umanità”. Si tratta di un’impressionante massiccio di oltre 90km, che forma la spina dorsale dell’isola da Nord a Sud. Lungo la Sierra si trovano due laghi – il Gord Blau ed il Cuber – e le splendide vette di Puig Major, Teix, Massenella e Tomir.
Il paesaggio rurale è dominato da antichi terrazzamenti in pietra ed imponenti pareti rocciose, dove ulivi centenari, piegati dal vento, la fanno da padrone.
Lungo la Sierra sono molti i luoghi che vale la pena visitare: piccoli paesi, villaggi e cittadine, che nascondono l’essenza della cultura e della storia di Maiorca.
La Sierra è testimone dell’incontro tra la cultura Islamica e quella Occidentale: gli antichi sistemi di irrigazione infatti, che fanno delle terrazze della Sierra un panorama davvero unico, sono quelli portati dalla dominazione araba.
Anche Minorca offre ai visitatori meravigliose bellezze naturali. Tra queste, impossibile non citare l’Albufera de es Grau, il parco naturale più importante di Minorca con oltre 5.000 ettari ricchi di specie vegetali e con centinaia di animali fra uccelli acquatici (anatidi, aironi, cormorani) e rapaci (falco pescatore e aquila stivale).
Nel 1993 Minorca è stata dichiarata “Riserva della Biosfera” dall’Unesco: l’Albufera de es Grau è uno dei punti chiave della Riserva, che ospita un parco naturale, cinque riserve naturali, una riserva marina e diciannove zone di ANEI-Aree Naturali di Speciale Interesse.
Ma il vero segreto del variegato ecosistema nelle Isole Baleari risiede in una pianta marina: la Posidonia Oceanica.
Questa pianta non è un’alga, ma ha fusto, radici e fiore ed è la protagonista principale dei fondali marini delle coste di Formentera, potendola incontrare fino a 30 o 40 metri di profondità. La sua forma ed estensione tingono di verde grandi zone della costa e favoriscono una ricca vita marina, sia vegetale che animale.
La Posidonia Oceanica non solo aiuta a riparare i fondali marini ed a proteggere le spiagge, prevenendo l’erosione del litorale sottomarino, ma il suo ruolo più importante è la grande capacità di generare ossigeno (essendo una vera e propria pianta). Non è un caso, quindi, che le praterie di Posidonia che si estendono tra le saline di Ibiza e Formentera siano state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999.
Una delle iniziative più importanti intraprese dal governo delle Isole Baleari per tutelare le bellezze naturali dell’arcipelago è il Decreto per la conservazione della Posidonia Oceanica.
L’obiettivo del decreto sulla conservazione della Posidonia Oceanica, approvato nell’estate 2018, è quello di creare una normativa che renda le attività umane compatibili con la protezione di questa specie e del suo habitat, stabilendo un quadro giuridico omogeneo e regolando gli usi e le attività che possono influire su di essa.
La Posidonia Oceanica è una pianta marina a crescita molto lenta, endemica del Mar Mediterraneo, di straordinaria importanza biologica ed ecologica, che forma estese praterie intorno alle isole Baleari. Infatti, le Baleari sono la comunità autonoma con la più grande superficie di praterie di Posidonia oceanica in Spagna, precisamente il 50% del totale. Questa specie è la principale fonte di biodiversità marina nelle isole Baleari.
Al giorno d’oggi, lo sfruttamento delle acque principalmente legato all’attività umana – sia dal punto di vista degli impatti da terra (scarichi, costruzioni, ecc.), sia dalle attività in mare (pesca, navigazione, ecc.) – ha portato alla luce esempi di impatti che possono mettere in pericolo lo stato ottimale di conservazione della Posidonia. Così, una regolamentazione adattata alla realtà delle Baleari è necessaria per rendere l’esistenza delle attività umane compatibile con la protezione e la conservazione della specie e del suo habitat.
Fonte:meteoweb.eu
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