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lunedì 14 febbraio 2022

I micidiali "ganci" della canocchia pavone


 La canocchia pavone, il cui nome scientifico è Odontodactylus scyllarus, è uno stomatopode della grande Barriera corallina australiana, molto apprezzato dagli acquariofili per i suoi colori sgargianti, molto temuto dalle piccole creature che popolano i fondali marini.

 Questo minuto esserino che a prima vista può sembrare un pittoresco ed innocuo caleidoscopio di tinte con gli occhi fuori dalle orbite, nasconde armi micidiali: si tratta di un terribile crostaceo d’acqua salata che mette in atto una strategia predatoria violentissima, rompendo, con i suoi arti raptatori, che utilizza come se fossero clavi, le conchiglie dei molluschi, sfondando l’esoscheletro dei granchi e il cranio dei piccoli pesci… non a caso è noto come “spacca pollici”.

Lo spietato serial killer marino, piccolo parente della cicala di mare, nonché straordinario modello di resistenza, compreso tra i 3 e i 18 cm di lunghezza, è dotato di appendici a martello lunghe appena 5 millimetri che sferrano, con aggressività e ferocia, colpi alla velocità di 23 metri al secondo, generando una forza di 500 Newton… quanto basta per rompere il vetro di un normalissimo acquario o per mandare al Creatore le sue malcapitate prede.

 L’efficacia della sua strategia di caccia è potenziata dal fatto che, per via della fulminea velocità d’azione, durante l’attacco si formano delle vere e proprie bolle d’aria all’interno della corazza, definite “bolle di cavitazione” che implodono al momento dell’urto, rendendolo ancora più impattante.


Colori sgargianti, dunque, ma forza inaudita, pari a 1000 volte il proprio peso, con un’accelerazione subacquea superiore a quella di un proiettile di una calibro 22.

 Il segreto della sua incredibile forza, da far invidia ad Iron Man, è svelato dal microscopio elettronico e sta tutto nella composizione e nella disposizione dei vari strati di materiale che formano le appendici: cristalli di idossiapatite, un minerale che è tra i componenti principali delle ossa, all’esterno; strati alternati di fibre di chitosano per attutire i colpi ed evitare ad eventuali fratture di estendersi; strato interno soffice che assorbe l’energia liberata dai colpi.


Ma i simpatici super crostacei  presentano un’altra caratteristica eroica: sono dotati del più complesso sistema visivo del regno animale, percependo ed elaborando la luce polarizzata, le cui onde si trasmettono linearmente o circolarmente in un movimento a spirale… un funzionamento simile a quello dei DVD che, per gestire le informazioni, convertono la luce polarizzata diretta verso il disco, in forma spiroidale, per poi riconvertirla in forma lineare. Ma la canocchia pavone “fa un baffo” alla tecnologia: i suoi occhi, infatti, possono lavorare con tutti i colori dello spettro!

Fonte: meteoweb

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