Era l’unico ponte inca ancora conservato in Perù.
Tutti gli anni meno uno: il 2020, annus horribilis della pandemia. Uno stop che ha determinato il deterioramento delle sue corde causandone il crollo.
Profondamente dispiaciuti per quanto accaduto, sono stati proprio le persone delle comunità della zona di Quehue, presso Cusco, i primi a segnalare la caduta dell’ultimo ponte inca.
Sono costoro infatti coloro i quali hanno svolto, senza mai interrompere la tradizione, a giugno di ogni anno il tradizionale compito di tessere e sostituire le vecchie fibre con quelle nuove, permettendo in questo modo che il ponte rimanesse in piedi dai tempi degli Incas.
Tuttavia lo scorso anno, per via del divieto di mobilità e per il distanziamento, il compito non è stato svolto, con il risultato a cui ora assistiamo.
Dopo una riunione di emergenza fra tutte le autorità e le quattro comunità che ogni anno si incaricano della cerimonia di manutenzione del ponte, il sindaco del distretto di Quehue, Mario Tacuma Taype, ha annunciato che i lavori per il recupero del Q´eswachaka inizieranno a metà aprile.
Il ponte naturale, costruito a mano interamente con fibre vegetali, sta in piedi da circa 600 anni ed è una testimonianza vivente di una delle più grandi conquiste della civiltà Inca: il “Qhapaq Ñan” o Cammino Inca.
Dichiarato dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel 2013, questo ponte ci lega con la nostra eredità ancestrale e speriamo possa presto rinascere.
Fonte: www.greenme.it
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