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lunedì 1 luglio 2019

La Tomba di Aminta: capolavoro scavato nella Roccia dall’Antichissimo popolo dei Lici


Gli antichi lici sono uno dei popoli più enigmatici della storia, perché non sono rimaste molte tracce della loro civiltà. 
Tuttavia, quel poco che è stato scoperto rivela una cultura affascinante, che si distingue dal resto del mondo antico. 

Oggi rimangono circa venti siti importanti per conoscere l’insolita architettura funeraria dei Lici, tra cui le stupefacenti tombe scavate nella roccia in scogliere che dominano la terra incontaminata dell’Anatolia. 
 La Licia occupava quella regione che oggi è la provincia di Adalia, sulla costa meridionale della Turchia, e la provincia di Burdur, che è nell’immediato entroterra.
 La civiltà liciana è menzionata nei registri storici dell’antico Egitto e dell’Impero Hittita.

 Nel VI secolo aC, tuttavia, la Licia fu annessa all’impero Achemenide, anche se le fu consentito di avere governatori autoctoni. 

 Una delle caratteristiche più interessanti dei Lici è la loro cultura funeraria. 
Ci sono diversi tipi di tombe liciane, ma le più spettacolari sono quelle scavate nella roccia, che fecero la loro comparsa all’incirca nel 5 ° secolo aC, scolpite direttamente nelle pareti rocciose, di solito in una scogliera, posizione che le rende sorprendenti anche guardandole da lontano.I Lici credevano che una mitica creatura alata li avrebbe portati nell’aldilà, e questo è il motivo per cui costruivano le loro tombe in posizione elevata.









Sul monte si notano delle sepoltura da un lato e una tomba, più imponente e poco distante, particolare perché costruita in solitudine rispetto alle altre sepolture.

La Tomba di Aminta risale al 4° secolo aC. e si trova sul monte che domina l’attuale città di Fethiye, l’antica Telmessos. 

Il suo nome deriva da un’iscrizione greca in cui si legge “Armyntou tou Ermagiou”, che si traduce in “Aminta, figlio di Ermagios”. L’ingresso spettacolare, scolpito come fosse il portico di un tempio ionico, fa capire l’importanza di Aminta, che aveva diritto ad avere la tomba più grande nel punto più alto della scogliera, rispetto alle altre ricavate nella stessa parete rocciosa.


Una lunga serie di gradini conduce alla Tomba di Aminta, isolata rispetto alle altre sepolture rupestri, ulteriore prova del rango elevato di quest’uomo, di cui oggi rimane solo un nome inciso nella roccia. 


Fonte: vanillamagazine

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