martedì 26 febbraio 2019
Corsa contro il tempo per salvare la bellissima Mont-Saint-Michel dalla plastica
Invaso dalla plastica.
L'isolotto di Mont-Saint-Michel, Patrimonio mondiale dell’umanità, sta vivendo la sua stagione più buia: la sua baia è disseminata di rifiuti di plastica che arrivano dai vicinissimi allevamenti di mitili: 120 aziende, con circa 600 dipendenti, che producono alcune delle ostriche più famose della Francia e le uniche cozze locali che vantano la denominazione Doc.
A denunciare la situazione è Pierre Lebas, presidente dell'associazione Amis du rivage de la baie du Mont-Saint-Michel: «È inaccettabile che su un sito così favoloso come Mont-Saint-Michel, Patrimonio mondiale dell'Unesco, gli escursionisti possano ritrovarsi faccia a faccia con un mucchio di rifiuti di plastica».
Secondo quanto riportato da Le Parisien, per proteggere le loro produzioni di pregio, i professionisti utilizzano reti e coni per evitare che i granchi e gli uccelli raggiungano cozze e ostriche. Materiali plastici che, durante le maree e le tempeste, il mare strappa dall'allevamento per poi «scaricarli» nella baia.
Gli ambientalisti ora chiedono azioni mirate per difendere l’ambiente e l’immagine di Mont-Saint-Michel. Ma gli allevatori alzano le spalle:
«Sarebbe suicida trascurare l’ambiente dal quale siamo interamente tributari. Ma il mare e le tempeste sono perfino più forti dei materiali che utilizziamo. È vero, c’è una parte di perdita di questi rifiuti, ma non lo possiamo evitare», ha dichiarato Sylvain Cornée, vice-presidente del Comité régional de la conchyliculture della Bretagna del Nord, ricordando che gli allevatori «si rivolgono a un’associazione che, tre giorni al mese, raccoglie i rifiuti lungo il litorale».
Poi c'è anche da dire che gli allevatori non sono gli unici a generare rifiuti, che vengono gettatati in mare anche da pescatori e turisti, peggiorando la situazione, che per ora non ha una soluzione, se non nell'uso del buon senso dalla parte di tutti.
Fonte: lastampa.it
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