Porta Maggiore di Roma nasconde una suggestiva basilica sotterranea. Una chiesa neopitagorica di epoca tiberiana o claudia, tra il 14 ed il 54 d.C., considerata la più antica basilica pagana di tutto l'Occidente.
La sua scoperta è stata del tutto accidentale, dovuta al cedimento di una volta durante la costruzione del viadotto ferroviario da e per stazione Termini.
E presto brillerà di nuova luce, grazie ai restauri che da questo mese non solo riporteranno all'antico splendore uno dei luoghi più misteriosi della Capitale, ma faranno addirittura «arrivare» il mare.
Nonostante i danni del tempo, la struttura è rimasta praticamente intatta.
E' rimasta interrata per almeno 1800 anni, e questo ha preservato la sua antica architettura, che si presenta senza rimaneggiamento alcuno.
Con le sue tre navate con abside centrale, è la forma basilicale più antica ritrovata a Roma: «Per le sue caratteristiche è un monumento unico.
Non ha nulla a che fare con il cristianesimo ma la sua pianta sarà riproposta nelle basiliche cristiane.
C'è una preponderanza di figure femminili rappresentate», ha spiegato all'Ansa l'archeologa Anna De Santis.
«Quest'anno - ha annunciato - finiremo i restauri della navata centrale e inizieremo con una delle laterali».
E la Soprintendenza Speciale ha previsto anche una nuova illuminazione e un suggestivo progetto di videomapping per «ricreare nell'abside il mare Egeo dove si getta Saffo, facendo risaltare la particolare luminosità degli stucchi».
Una piccola magia, che renderà la basilica sotterranea ancora più ipnotizzante.
Fonte: www.lastampa.it
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