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martedì 16 ottobre 2018

I segreti di Venezia: l’isola di San Lazzaro degli Armeni


A soli 20 minuti in vaporetto da Piazza San Marco si trova l’Isola di San Lazzaro degli Armeni, un luogo misterioso che ospita un monastero dove vivono tutt’ora i Padri Armeni Mechitaristi. Un’oasi di pace, che al suo interno custodisce numerosi segreti e tesori.
 Ma qual’è la storia di quest’isola e perché i monaci decisero di stabilirsi proprio qui? 

 Nel IX secolo vi vissero i benedettini di Sant’Ilario.
 In seguito l’isola fu adibita a casa per malati e a lebbrosario; fu poi abbandonata e rimase desolata fino ai primi anni del 1700, quando fu individuata da Padre Mechitar quale luogo ideale per costruire un monastero. 

 In realtà Padre Mechitar, fondatore dell’ordine che oggi prende il suo nome, stava fuggendo, assieme alla sua confraternita, dall’Armenia, perseguitato dai Turchi.
 L’allora Repubblica di Venezia, concesse all’Ordine di stabilirsi sull’Isola di San Lazzaro, che peró in quel tempo era in grave stato di abbandono.
 I monaci risistemarono tutto e trasformarono le strutture già esistenti in un bellissimo convento.




Il motivo principale per cui i monaci armeni scelsero questo posto è legato al fatto che Venezia, in quel tempo, era uno dei più importanti Centri di Stampa d’Europa, e compito dei padri era quello di preservare la cultura di in popolo, quello armeno, perseguitato da sempre. 
Vi fondarono perciò una tipografia poliglotta, che divenne nel tempo un importante centro di cultura; oggi la biblioteca del convento é una delle più importanti dell’Occidente, visto che contiene oltre 4.500 manoscritti originali.






La storia dell’isola è strettamente legata perciò a quella dei Padri Armeni Mechitaristi e alla loro opera di divulgazione della cultura armena. Oltre a manoscritti, il monastero contiene anche tesori di inestimabile valore, come i preziosi manufatti provenienti dalla Cina e dal Giappone e le mummie egizie datate VIII secolo a.C, in ottimo stato di conservazione.


Quando Napoleone invase Venezia, saccheggiò e distrusse tutti i monasteri dei dintorni, ordinando però con decreto ufficiale di risparmiare quello di San Lazzaro.
 Il Monastero venne considerato a tutti gli effetti un’accademia di scienze e studi e pertanto poteva usufruire della protezione imperiale.


Di qui passò anche il grande Poeta inglese Lord Byron, che si fermò ben due anni per studiare l’armeno, prima di partire alla volta della Grecia e combattere assieme ai greci per l’Indipendenza dai Turchi.


Oggi, visitando il monastero si è avvolti da un’atmosfera mistica e illuminata, ed oltre ai tesori qui custoditi è possibile apprendere molto della cultura armena. 

Nel cortile interno è esposta una serie di interessanti diapositive relative al cruento genocidio, che la popolazione armena subì ad opere dell’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1916.
 In quell’occasione, furono deportati e massacrati quasi 2 milioni di persone.
 Ma di questo orrendo crimine la Storia sembra sottacere. 

 Così non andremo più vagando
 Nella notte fonda 
 Anche se il cuore vuole ancora amore
 E la luna splende luminosa”

 LORD BYRON


Fonte: vitaminaproject.com

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