giovedì 15 febbraio 2018
Arabia Saudita, scoperta una misteriosa carovana di dromedari scolpita nella pietra a grandezza naturale
Scolpita nella pietra rossa, a grandezza naturale.
Un’insolita carovana di dromedari è stata scoperta nella provincia di Al Jawf, in Arabia Saudita.
A individuare i bassorilievi, descritti sulla rivista Antiquity di Cambridge, è stato un gruppo di archeologi del Consiglio Nazionale delle Ricerche francese e della Commissione per il Turismo e il patrimonio nazionale saudita.
L’arte dei cammelli esiste nella regione da millenni, ma nulla di simile è stato trovato prima d’ora. Stiamo parlando di una dozzina di sculture in pietra, eseguite su tre speroni rocciosi, databili intorno a duemila anni fa.
Il Camel Site, così è stato battezzato il luogo del ritrovamento, è situato nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, vicino alla Giordania: una zona altamente inospitale, varcata solo dai nomadi. E oltre a gettare nuova luce sull’evoluzione dell’arte rupestre nella penisola arabica, questa scoperta ha lasciato perplessi gli archeologi.
Perché è stato scelto un luogo così remoto e ostile per scolpire dei dromedari? Significavano qualcosa? Gli antichi bassorilievi non sono rari nel Vicino Oriente, dalla Turchia alla Mesopotamia.
Sono invece rari in Arabia. E ad oggi non sono state rinvenute altre opere artistiche paragonabili.
Alcune sculture sono incomplete, altre sono state distrutte in parte dall’erosione.
Tuttavia, i ricercatori sono stati in grado di identificare una decina di rilievi che rappresentano dromedari e asini, un animale, quest’ultimo, raramente rappresentato nell’arte rupestre.
La scarsità di esempi e altre testimonianze ha impedito la comprensione della funzione e del contesto socio-culturale di questa opera d’arte.
A intricare ancor più la trama di questo mistero è l’assenza di altri indizi sull’origine. Non sono stati rinvenuti infatti martelli, picconi o qualsiasi altra prova di insediamenti umani nella zona.
La sua posizione nel deserto e la vicinanza alle rotte carovaniere suggeriscono che Camel Site possa essere un luogo di sosta o di culto.
Potrebbe essere stato un luogo di venerazione, visto che il cammello era considerato «un dono del Cielo», un animale sacro. Ma si ipotizza che possa essere anche un «marker di confine» fra proprietà.
Decisamente estroso, ma sicuramente ben visibile.
Fonte: lastampa.it
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