A cosa somigliano decidetelo voi.
Non per niente queste spugne di vetro che abitano le profondità dell'atollo Johnston, nell'oceano Pacifico, si sono guadagnate il nome di ««Forest of the weird»», ovvero la Foresta delle assurdità. A ««scovarle»» questa estate è stato un team del Noaa, il National Oceanic and Atmospheric Administration, l'agenzia federale americana che si interessa di oceani e meteorologia.
I ricercatori hanno inviato il robot Deep Discoverer a 2.300 metri di profondità, in acque oceaniche contaminate di plutonio, in cui furono condotti test nucleari. E lo scenario apparso davanti ai loro occhi li ha stupiti non poco.
Nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare delle spugne con lo scheletro il silice, che ricorda appunto il vetro, dalle forme così bizzarre.
Così inconsuete e diverse dalle loro simili che sembrano essere uscite da un cartone animato.
Uno spettacolo definito dagli stessi ricercatori «alieno».
Per la ambigua conformazione che hanno assunto le spugne, potrebbe quasi sembrare un giardino fiorito.
Gli scheletri hanno infatti uno «stelo» che li tiene ancorati al fondale. Mentre il resto del corpo è concentrato al suo apice e tende a seguire l'andamento della corrente oceanica.
Serviranno ora altre ricerche per capire se spugne avvistate sono vive o morte, così come la loro età e la loro origine.
Inutile nascondere che le forme così assurde e diverse dalle solite spugne presenti in altri mare facciano pensare a delle «mutazioni», dovute proprio all'inquinamento nucleare assorbito da queste creature.
Non a caso l'accesso all'atollo Johnston è interdetto al pubblico.
Fonte: lastampa.it
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