lunedì 24 ottobre 2016
Il fenomeno delle risorgive
Con i suoi 95 chilometri di lunghezza, il Sile rappresenta il più importante fiume di risorgiva in Italia.
Nasce in prossimità della località Casacorba (Treviso). Dalle sorgenti scorre da ovest verso est grossomodo fino a Treviso; a valle della città si orienta verso sud-est sino ad incontrare la laguna, dove sfociava anticamente.
Nel 1991 questo tratto del fiume, è stato istituito a Parco Naturale Regionale.
La parte artificiale, definita Taglio del Sile, realizzata dalla Repubblica di Venezia nel XVII secolo, è stata fatta confluire nel Sile-Piave Vecchia sino alla foce a Cavallino.
In questo tratto il fiume lambisce ed abbraccia la Laguna Nord di Venezia ed il paesaggio fluviale si fonde con quello dei vasti orizzonti lagunari fatto di canneti e di barene.
Il termine risorgive indica genericamente il fenomeno di risorgenza delle acque dai suoli di pianura; si tratta di un fenomeno tipico della Pianura Padana.
Nella Pianura Veneta, con riferimento alla realtà propria del Fiume Sile, il Piave allo sbocco dal sistema alpino scorre sul vastissimo deposito di detriti che le sue stesse acque hanno accumulato nel corso dei millenni.
L’alveo fluviale è dunque formato, nel primo tratto planiziale (alta pianura) da ciottoli levigati dal trascinamento delle acque e dall’abrasione per sfregamento con gli altri ciottoli.
Per questo l’alveo presenta una elevata permeabilità e le acque quindi s’infiltrano abbondantemente nel sottosuolo, raggiungendo e formando la falda ipogea.
La pendenza degli strati sedimentari determina un lento, ma costante scorrimento sotterraneo delle acque che si interrompe, però, nella fascia in cui avviene il passaggio tra l’alta pianura, formata appunto da sedimento grossolano e la bassa pianura formata da sedimento fine (sabbia, limo, argilla).
Qui, le acque che scorrono in profondità incontrano strati di sedimento impermeabile sempre più consistenti, che ne ostacolano il deflusso e che le “costringono” a risalire ed affiorare spontaneamente in superficie.
In questo modo si formano le suggestive polle sorgive, piccoli avvallamenti in cui il perenne scaturire dei fiotti d’acqua origina un ruscello le cui acque, dette appunto “di risorgiva”, il più delle volte confluiscono in un unico corso fluviale.
La zona di transizione tra alta e bassa pianura costituisce la fascia delle risorgive, ampia da 2 a 8 chilometri circa, che percorre tutta la Pianura Veneta e che s’inoltra in territorio friulano, dove il fenomeno presenta aspetti assolutamente analoghi.
Le peculiarità delle acque di risorgiva sono varie; per aver subito un processo di naturale filtraggio attraverso gli interstizi del sottosuolo ghiaioso dell’alta pianura, sgorgano non solo limpidissime, ma anche esenti da inquinanti, in particolare microbiologici.
La temperatura dell’acqua oscilla tra i 10° ed i 13°C. Infatti, le acque di risorgiva hanno una temperatura media costante durante l’anno, con modeste oscillazioni di valore tra le diverse fasi stagionali; questo contribuisce perciò a mitigare il clima, sia durante l’estate che durante l’inverno, riducendo i picchi delle temperature massime e minime; questo rappresenta un fattore ecologico di straordinaria importanza, poiché si crea un microclima particolare che si riflette sui popolamenti vegetali ed animali, che annoverano specie non rilevabili in altre zone della nostra regione.
Fonte rivistanatura.com
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