Siamo abituati a vederli camminare lenti e tronfi, sfoggiando la loro variopinta livrea.
Eppure anche i pavoni sanno volare, e quando lo fanno, l'ingombrante corredo di piume non sembra ostacolare il loro decollo.
Eccoli ritratti in un momento insolito e piuttosto difficile da osservare.
Questi pennuti volano soltanto in situazioni di fuga, per evitare pericoli.
Quando si sentono minacciati, iniziano a camminare più velocemente fino a librarsi nell'aria.
Anche se le loro capacità di volo non sono particolarmente sviluppate, dopo il decollo i pavoni possono raggiungere altezze pari a quelle di una casa di tre piani.
Con i loro 2,7-6 kg di peso e un'apertura alare di 1,4-1,6 metri, il pavone comune o pavone indiano, è considerato uno dei più grossi uccelli in grado di volare.
Nei maschi, le penne copritrici del groppone (erroneamente scambiate per una "coda"), possono raggiungere una lunghezza di 1,2 m: un record che non impedisce ai pennuti, all'occorrenza, di staccarsi dal suolo.
Ciò nonostante, il pavone è un uccello camminatore (come i fagiani) e non vola praticamente mai per diletto.
Quando è costretto a farlo, per esempio perché vuole cercare un rifugio sicuro dove passare la notte, affronta un tratto di volo per volta, rifugiandosi prima sui rami più bassi, e poi raggiungendo, con brevi decolli, i successivi.
Le lunghe piume creano più problemi a terra, che in volo.
Per esempio, i pavoni evitano di dispiegarle nella classica conformazione della "ruota" quando c'è troppo vento, per evitare di perdere l'equilibrio.
Stesso discorso vale per l'acqua: i pavoni comuni cercano di non bagnare le piume copritrici perché si appesantirebbero troppo.
Ai bagni in acqua preferiscono i bagni di fango e polvere, che eliminano "a secco" i parassiti.
Quando per qualche ragione le loro penne si inzuppano, questi animali si ritirano in un luogo tranquillo e assolato per farle asciugare.
Fonte:focus.it
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