Quale miglior periodo se non il fresco autunno per ammirare il Lago di Carezza, meta amata dagli escursionisti e suggestivo luogo legato a una leggenda?
Nelle Dolomiti, nell’alta Val d’Ega, poco distante da Bolzano, stretto da fitti abeti e circondato dalle vette del Catinaccio e del Latemar, troviamo infatti, un meraviglioso specchio d’acqua conosciuto come il lago arcobaleno.
Il piccolo laghetto alpino, infatti, si distingue dagli altri perché le sue acque, grazie al riflesso del sole, creano un effetto ottico attraverso il quale è possibile ammirare i colori dell’arcobaleno, dal blu fino al verde.
Al lec de ergobando, come viene chiamato in ladino, è legata una curiosa leggenda che svelerebbe il perché di questo spettacolo cromatico insolito.
Molti anni fa, viveva nel lago la bellissima ninfa Ondina che con il suo canto allietava il cammino dei viadanti.
Si narra che il mago Masarè si innamorò di lei e chiese aiuto alla strega Lanwerda per conquistare l'amata.
Il consiglio fu quello di travestirsi da venditore di gioielli e creare un arcobaleno che unisse il Catinaccio al Latemar.
Al mago l’idea piacque, così stese il più bel arcobaleno mai visto e si recò al lago dimenticando però di travestirsi.
Ondina rimase colpita dallo spettacolo ma appena vide il mago, si immerse nell’acqua e sparì per sempre.
Masarè preso dal dolore e dalla rabbia distrusse l’arcobaleno e i gioielli in mille pezzi e li gettò nel lago.
Per questo motivo oggi il Lago di Carezza è colorato di azzurro, rosso, indaco, giallo e oro e si distingue da tutti gli altri delle Dolomiti.
Il lago è una delle mete più visitate del Trentino Alto Adige anche nella stagione invernale, quando le acque sono ghiacciate.
Dominella Trunfio
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