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mercoledì 30 settembre 2015

Struttura di Richat, l’Occhio del Sahara


Nel nord Africa situato a Ouadane nella Mauritania nel deserto del Sahara si trova la struttura circolare di Richat un fenomeno geologico che assomiglia a un vero e proprio “occhio” posizionato quasi al centro delle sabbie del Sahara, per questo motivo viene chiamato Occhio del Sahara o l’occhio d’Africa ed è visibile solo dallo spazio.
 Ci si potrebbe anche ritrovare in mezzo senza accorgersene.
 E’ una struttura circolare gigantesca di 50 chilometri di diametro e osservando dal cielo appare, posizionato in un mare dorato di sabbia, come un enorme occhio




Fu scoperta nel 1965 durante un volo spaziale americano e date le sue dimensioni e il suo particolare aspetto per molto tempo è stato un punto di riferimento degli astronauti.
 All’inizio si pensava fosse il cratere nato dall’impatto di un meteorite, ma questa teoria non riusciva a chiarire la sua forma la cui pendenza può raggiungere i 40 metri. 
Oggi si ritiene che la struttura possa essere il risultato dell’innalzamento geologico, venuto fuori dall’azione erosiva di acqua e vento. 
I tempi di erosione dei diversi tipi di roccia ha creato nei secoli vari anelli concentrici: le rocce che erano più resistenti ai processi di erosione hanno modellato le creste più alte che sono di colore blu e porpora, invece le rocce più fragili hanno creato le valli che sono di colore giallo.
 La parte nord della struttura è circondata da una parte scura che è un altopiano di roccia sedimentaria che si espande per circa 200 metri al di sopra delle vicine sabbie del deserto, raggiungendo così i 485 metri sul livello del mare nel bordo più esterno. 
La parte meridionale invece è occupato dalla sabbia.
 A nord ovest della struttura di Richat si vede il monte Kédia d’Idjil, la cima più alta della Mauritania e il principale elemento che lo compone e che gli conferisce un colore bluastro è la magnetite, che è un minerale ferroso con proprietà magnetiche, rendendo la montagna un grande magnete naturale, in grado di creare interferenze alle bussole nelle aree vicine. 

Si ritiene che si tratti di una cupola vulcanica che è precipitata su se stessa nel corso di milioni di anni e nel corso delle erosioni subite. Le varie ipotesi sulla sua origine non sono ancora state dimostrate e confermate quindi al momento rimane un rebus da risolvere. 

 Fonte: maiuri.net

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