Era il 1984 quando il biologo Peter Ward scoprì l’Allonautilus scrobiculatus, il rarissimo mollusco marino le cui tracce risalgono a 500 milioni di anni fa.
Ora, dopo tre decenni di ricerche ininterrotte, Ward ha avvistato nuovamente il fossile vivente.
La scoperta è stata condotta dal biologo dell’Università di Washington nelle profondità oceaniche di Papua Nuova Guinea. Per ritrovare il nautilus, che Ward ha definito “uno degli animali più rari al mondo”, Ward ha lavorato con un team di 30 persone, posizionando esche e trappole tra i 150 e i 400 metri di profondità. L’inatteso avvistamento è avvenuto al largo delle coste dell’isola di Ndrova.
Nel corso della ricerca, Ward ha scoperto che il mollusco ha bisogno di habitat specifici.
La ricerca di un ambiente adatto porta le famiglie di nautiloidi a vivere in piccoli gruppi distanti, sia sotto il profilo geografico, che genetico.
Stando a quando riferito da Ward, questo significa che, se il nautilus dovesse estinguersi in una determinata area geografica, non potrebbe più farvi ritorno.
La minaccia di estinzione è un rischio concreto per l’ Allonautilus scrobiculatus, che spesso finisce preda nelle reti dei pescatori illegali.
Grazie alla scoperta di Ward qualcosa potrebbe cambiare.
L’Us Fish and Wildlife Service ha annunciato che a breve si pronuncerà sulla possibilità di inserire i nautolidi nell’elenco delle specie a rischio e quindi protette.
Fonte www.rivistanatura.com
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