E’ difficile immaginare una roccia capace di crescere, soprattutto perché associamo il fenomeno della crescita agli organismi appartenenti al regno vegetale e a quello animale, non certo al regno minerale.
A circa 35 km da Ramnicu Valcea, si trova uno dei più interessanti musei della Romania, una riserva naturale trasformata in un museo a cielo aperto, il Muzeul Trovantilor.
Le esposizioni mostrano una raccolta di pietre molto strane e misteriose chiamate trovants.
Queste straordinarie rocce sembrano essere state scolpite da uno scultore molto abile.
La particolarità di queste pietre è che possono essere considerate “vive“, nel senso che quando entrano in contatto con l’acqua, sono capaci di riprodursi e di crescere, proprio come un essere vivente biologico.
Dopo uno pioggia molto intensa, i trovants partendo da strutture di 6-8 millimetri, possono arrivare a formare rocce fino a 6-10 metri di diametro.
Inoltre, come accade per le rocce della Death Valley in California, i trovants sono capaci di spostarsi da un luogo all’altro.
Un vero rompicapo per gli scienziati!
Il termine trovants, in rumeno, significa “sabbia cementata” e ben descrive la forma e la consistenza di queste rocce.
I geologi pensano che queste straordinarie pietre siano comparse nell’area circa 6 milioni di anni fa, a seguito di una qualche potente attività sismica.
I ricercatori ritengono che la causa dell’aumento delle dimensioni del volume delle pietre sia causato dall’alta concentrazione di sali minerali che si trova nell’impasto che le compone.
Quando l’acqua entra a contatto con queste sostanze chimiche, si determina un aumento della pressione interna che genera la caratteristica crescita.
Tuttavia, nonostante gli sforzi degli scienziati, non si è riuscito ancora a trovare una spiegazione logica per la quale le rocce presentano delle ramificazioni che ricordano le radici dei vegetali, forse necessarie a raccogliere l’acqua che le tiene “in vita”.
Se si prova a sezionare una roccia, al loro interno è possibile ammirare dei caratteristici cerchi concentrici, proprio come gli alberi.
Forse ci troviamo di fronte ad una nuova forma di vita di tipo inorganico.
I residenti della zona sono a conoscenza delle trovants da sempre, ma senza avergli mai dedicato particolare attenzione. Anzi, molto spesso, queste strabilianti rocce sono state utilizzate come materiale di costruzione.
Il Muzeul Trovantilor è gestito dall’Associazione Kogayon ed è sotto il patrocinio dell’UNESCO.
Ancora una volta, non possiamo non meravigliarci di fronte alla bellezza e alla fantasia dell’Universo.
Fonte: ilnavigatorecurioso.it
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