lunedì 18 maggio 2015
Il Diamante Hope: la gemma maledetta più famosa della storia
Spesso descritto come il più famoso diamante nel mondo, la bellezza del diamante Hope (o anche Blu di Francia) è paragonabile solo alla sua fama di essere portatore di morte e sfortuna.
Nel corso della sua lunga storia molti dei possessori sono caduti vittima della “maledizione” che segue il diamante, morendo per mano altrui, di malattia o suicidi, non contando tutti quelli che il diamante ha rovinato economicamente nel corso dei secoli.
Anche se in molti ritengono si tratti solo di superstizione, il numero di persone che hanno conosciuto la loro fine subito dopo esser entrati in possesso del diamante lascia spazio a pochi dubbi.
Il diamante si formò circa 1,1 miliardi di anni fa nelle profondità della terra.
Secondo una leggenda, la sua prima vittima fu un sacerdote indù che nel 1515 lo rubò dal suo tempio, finendo catturato e torturato, fino alla morte.
Un’altra leggenda vuole che il mercante francese di nome Jean-Baptiste Tavernier lo disincastonò dall’occhio della statua Rama-Sitra, la quale maledisse la pietra, e che lo vendette per una somma di denaro sufficiente per l’acquisto di una tenuta in cui trascorrere la pensione.
I piani del diamante erano ben diversi, e il figlio di Tavernier si giocò tutta la fortuna di famiglia, con il padre che morì in Russia tentando di tornare sulla via dell’India.
Luigi XIV e Luigi XV furono i successivi proprietari della pietra e, sebbene morirono in età normale per l’epoca (74 e 67 anni), attraversarono atroci sofferenze, l’uno per una cancrena al piede e l’altro per vaiolo, che portò il suo corpo a decomporsi mentre questi era ancora in vita.
Il diamante venne donato alla Principessa Maria Luisa, che lo indossò regolarmente prima della morte, che avvenne in modo violento durante le stragi del 1792, quando fu violentata e picchiata a morte per le strade.
Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta furono i successivi proprietari, ed entrambi furono ghigliottinati durante la la Rivoluzione Francese nel 1793.
Anche se non fu mai provato, si dice che Caterina la Grande di Russia entrò in possesso della pietra appena prima di morire per apoplessia nel 1796.
Il gioiello trovò la sua strada per la Gran Bretagna, dove nel 1830 Henry Thomas Hope, un lord inglese, diede il nome alla pietra e la fece tagliare all’attuale dimensione di 45,5 carati.
Egli pagò il diamante Hope 30.000 pound, una cifra gigantesca per l’epoca, ma finì per separarsi dalla moglie, e quest’ultima cadde in disgrazia.
Affrettatosi a liberarsi della pietra, la vendette al principe russo Kanitowskij, il quale fu trucidato dai rivoluzionari russi e uccise, prima di morire, la ballerina cui aveva donato il diamante.
Simon Matharides fu il mercante greco che acquistò la pietra sulla carta, e finì in un burrone addirittura prima di vedersela consegnata fra le mani.
Il Sultano Abdul Hamid acquistò il Blu di Francia per $ 400,000, ma venne deposto dalla rivoluzione turca un anno dopo e impazzì, finendo i suoi giorni in miseria.
Nel 1910 Pierre Cartier, l’ultimo francese possessore del diamante, acquistò la pietra dal successore del sultano, e la vendette a Edward Beale McLean, il proprietario del Washington Post.
La pietra si accanì contro la famiglia americana, che assistette alla morte della madre del proprietario, del figlio di dieci anni investito da un’auto, della figlia suicida e di due cameriere, finendo per far separare anche i coniugi.
L’uomo divenne un alcolista e finì in miseria, mentre la moglie, che volle conservare il gioiello stregata dalla sua bellezza, morì di polmonite a 60 anni.
L’ultimo proprietario privato che fu possessore del gioiello fu Harry Winston, che donò la pietra allo Smithsonian nel 1958, dove è a tutt’oggi custodita.
In totale, le morti connesse al diamante sono circa 20, se non si considerano altri personaggi coinvolti in supposizioni e leggende, una cifra senz’altro degna di tutto rispetto per un serial killer da oltre un miliardo di anni.
E’ davvero possibile che questo diamante sia stato maledetto dalla statua da cui fu rubato o si tratta soltanto di una leggenda?
Fonte: vanillamagazine.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento