Esiste una piccola isola, a pochi chilometri dalla costa del Madagascar, che un tempo è stata un sicuro approdo per i pirati e da sempre è una affascinante zona di riproduzione per le balene.
E' l’isola di Sainte Marie, il cui nome le venne assegnato dai primi navigatori portoghesi intorno al XV secolo; essi, infatti, scoprirono l’isola il giorno dell’Assunzione, durante una fuga da un naufragio e, come consuetudine, assegnarono al posto scoperto il nome del santo del giorno, “Santa Maria”.
Il nome malgascio, Nosy Boraha, che significa “isola di Ibrahim.”, viene poco usato.
Una leggenda racconta di un uomo di nome Abramo, sbarcato sull’isola, che fu attaccato da un gruppo di donne. Per questo motivo, l’isola è anche conosciuta come Nosy Mbavy (isola delle donne).
L’isola misura di larghezza solo un chilometro e mezzo nel punto più stretto, mentre in quello più largo ne misura cinque.
Possiede un grande fascino, soprattutto nei villaggi dell’entroterra, e le spiagge lunghe e i fondali poco profondi regalano sensazioni e profumi caraibici.
Come detto, l’isola è legata al fascino misterioso delle storie di Pirati.
Tra la fine del 17 sec. e l’inizio del 18 sec. l’isola di St.Marie e la costa orientale del Madagascar divennero quartiere generale dei Pirati di tutto il mondo; infatti, con la diminuzione dei bottini nelle acque caraibiche ed il cambiamento della politica navale dell’Inghilterra e della Francia, il Madagascar si rivelò punto strategico per l’attacco alle navi che facevano rotta verso l’oriente. La popolazione dei pirati raggiunse addirittura i mille abitanti e molti di loro si unirono a donne locali.
Uno dei pirati più famosi fu William Kidd noto anche con il nome di Capitan Kidd.
Trascorse gran parte della sua carriera di pirata saccheggiando mercantili nell’Oceano Indiano; la leggenda racconta che dopo un lungo assedio attraccò sull’isola, ma essendo la sua nave (Adventure) molto mal ridotta, ordinò di affondarla di nascondere il bottino sull’isola. Alcune spedizioni di ricerca. finanziate anche da Discovery Channel, hanno rinvenuto nella Baia Des Forbans resti che si suppongono essere proprio di quella imbarcazione e nella stessa baia si trovano ancora, a pochi metri di profondità, alcune decine di relitti di navi pirata autentici.
Non solo pirati, natura rigogliosa ed incontaminata e spiagge da favola… come detto in apertura le acque dell’ile St. Marie, nei mesi tra giugno e ottobre, sono attraversate da centinaia di balene megattere, molte delle quali si fermano in queste calme acque a partorire o accoppiarsi.
Se in Madagascar si possono osservare le balene un po’ ovunque, St. Marie offre, come si suol dire, un posto in prima fila!
La presenza del canale limita lo spazio in cui le balene possono mettersi in mostra, quindi la possibilità di vederle è certa.
Arrivano in queste acque calde per accoppiarsi o per partorire (la gestazione dura esattamente 12 mesi).
L’accoppiamento da luogo ad uno spettacolo piuttosto eccentrico: avvolgimenti, giochi di pinne pettorali, balletti di pinne caudali e salti eccezionali sono come passi di danza potenti e studiati quanto un programma di nuoto sincronizzato.
Le mamme che accudiscono il loro piccolo (circa 4,5 metri e 2 tonnellate alla nascita!) hanno invece movenze lente, dolci e affettuose, sostenendo il cucciolo con il muso finché non avrà raggiunto confidenza e sicurezza in acqua… il loro rapporto resterà strettissimo sino al compimento del primo anno di età del piccolo, che verrà allattato fino al settimo mese di vita.
Lo spettacolo è talmente eccezionale ed emozionante da provocare reazioni davvero forti e ricordi indissolubili.
Manuela Lamanu Manzotti
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