martedì 24 marzo 2015
Il pappagallo delle Seychelles
Le isole sono luoghi speciali, dove si incontrano alcuni degli animali più rari al mondo.
Si tratta di invertebrati, ma spesso anche uccelli, mammiferi, rettili o piante che “derivano” da antenati presenti sui maggiori continenti e che, dopo un lungo isolamento, risultano talmente diversi da essere classificati come specie separate.
Oggi, grazie agli studi sul DNA, queste differenze diventano sempre più evidenti e la separazione tra le specie è un processo più semplice che in passato.
E’ proprio quello che è appena avvenuto con il pappagallo delle Seychelles, prima ritenuto una sottospecie del pappagallo Vasa (Coracopsis nigra), presente in Madagascar, e ora classificato come una specie distinta, Coracopsis barklyi, grazie agli studi compiuti dalla SIF (Seychelles Island Foundation).
Così arriva a 13 il numero totale di specie di uccelli endemiche delle Seychelles, che diventano quindi, una destinazione sempre più interessante per gli amanti della natura.
Anche perché molti di questi animali sono facilmente osservabili: il nostro pappagallo si incontra solo sull’isola di Praslin, di solito nei dintorni della Valleè de Mai, una delle foreste di palme più preziose e sorprendenti al mondo
Bisogna ammettere che non è difficile classificare specie nuove sulle isole: si può essere abbastanza sicuri che ogni studio approfondito, soprattutto su piccoli animali o piante in località remote, conduca a qualche scoperta.
Capita anche da noi, nelle più piccole isole del Mediterraneo come Lampedusa, per esempio, che ha una lunga lista di specie endemiche, anche se non si tratta di uccelli, ma di invertebrati e piante.
Il problema maggiore, con questi organismi così unici e speciali (e in un certo senso anche “facili da scoprire”), è la loro vulnerabilità agli agenti esterni e ai cambiamenti, perché le popolazioni sono spesso molto ridotte.
Secondo la SIF i pappagalli delle Seychelles sono tra i 520 e i 900 individui, tutti su un’isola ben più piccola della nostra Elba e, anche se sono protetti e in buona salute, risultano comunque vulnerabili a qualunque fattore esterno.
Per esempio, all’invasione dei parrocchetti dal collare (Psittacula krameri), uccelli molto adattabili che si trovano anche in alcune città italiane, e che sono stati introdotti decenni fa dall’uomo alle Seychelles e sono ormai molto comuni sulla grande isola di Mahè. C’è il timore che possano trasferirsi in volo a Praslin, che dista solo 50 km, e trasmettere malattie ai preziosi pappagalli endemici, molto più delicati.
Per questo è in corso un programma di rimozione dei parrocchetti introdotti, che per la nuova specie sono probabilmente la minaccia più grave.
Fonte www.rivistanatura.com
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento