Le foto del cantiere e degli operai al lavoro hanno il sapore poetico e un po' nostalgico delle grandi sfide, in un'era che ci ha ormai abituati alle altezze vertiginose.
Il cantiere di quello che a lungo rimase il più alto grattacielo del mondo aprì il 24 settembre del 1929.
Dopo la demolizione dell'edificio precedente e la costruzione della struttura in acciaio, completata in appena 23 settimane, i lavori proseguirono al ritmo di 4 piani a settimana.
Furono impiegati 3400 operai tra i quali molti immigrati europei (soprattutto italiani e irlandesi) insieme a una vasta rappresentanza di nativi Mohawk provenienti dalla riserva canadese di Kahnawake, vicino a Montreal.
Gli uomini Mohawk avevano dimostrato già in precedenza un'ottima attitudine ad operare a considerevoli altezze, oltre a una grande perizia nella lavorazione del ferro.
A partire dal 1886 alcuni di loro avevano preso parte alla costruzione di un ponte sul fiume St. Lawrence, nella loro terra.
A partire dal 1916, molte famiglie Mohawk si trasferirono a New York, per risparmiare agli uomini la fatica delle trasferte. Lavoratori con queste origini sono impiegati ancora oggi nei siti di costruzione di grattacieli newyorkesi.
"Molte persone pensano che i Mohawk non abbiano paura delle altezze: non è vero. Abbiamo paura esattamente come tutti gli altri. La differenza è che sappiamo gestirla meglio" (Kyle Karonhiaktatie Beauvais, lavoratore Mohawk, 2002).
L'inaugurazione del grattacielo avvenne nel maggio 1931, due anni dopo il crollo di Wall Street, e in piena recessione economica. Molti degli uffici a disposizione rimasero così sfitti, e il palazzo fu presto ribattezzato: Empty State Building (dove "empty" significa, appunto, vuoto).
Nel primo anno di apertura al pubblico, gli introiti derivanti dal ponte di osservazione eguagliarono quelli delle rendite degli spazi affittati.
Fonte: focus.it
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