Una tomba «eccezionale», risalente al V secolo avanti Cristo e ospitante i resti di un principe celtico, è stata scoperta e portata alla luce a Lavau nella regione di Champagne, a 100 chilometri da Parigi.
La notizia è stata annunciata via Twitter alcuni giorni fa dal primo ministro francese Manuel Valls con tanto di foto del sito, più grande della cattedrale di Troyes, secondo gli archeologi, e del particolare di uno dei manufatti ritrovati all’interno della camera funeraria
Lo scorso ottobre, i ricercatori dell’Inrap, l’agenzia francese che si occupa del recupero e della conservazione dei beni archeologici, erano intervenuti dopo che scavi privati avevano scoperto un imponente tumulo di materiale risalente al V secolo a. C.
Al ritrovamento di un grande coltello, il presidente dell’agenzia Dominique Garcia ha riferito che probabilmente si era di fronte al monumento funerario di un principe celtico locale.
Al centro di un tumulo di 40 metri di diametro, il defunto e il suo altare riposano in una vasta camera funeraria di 14 metri quadrati, una delle più ampie rinvenute dagli archeologi relativamente al periodo intorno alla fine della prima età del ferro.
La tomba contiene depositi funerari di una ricchezza degna delle più alte élite del tempo.
Disposti in un angolo, gli oggetti più fastosi sono bacili, un cesto in bronzo, una ceramica decorata, un coltello nella sua custodia.
Il pezzo principale è però un calderone in bronzo, di circa un metro di diametro, ornato accanto alle quattro maniglie da alcune raffigurazioni della testa di Acheloo, un dio fluviale greco, qui rappresentato cornuto, barbuto, con orecchie taurine e tripli baffi.
Il bordo del calderone è ugualmente decorato di otto teste di leoni.
All’interno del calderone è stata ritrovata un’anfora in ceramica attica a figure nere rappresentante Dioniso disteso sotto una vigna mentre ha a che fare con una figura femminile.
Intorno a lui scene conviviali di banchetto, un tema ricorrente nell’iconografia greca.
L’orlo e la base del vaso sono impreziositi da inserti d’oro, sottolineati da una decorazione in filigrana.
Probabilmente serviva a contenere vino: questo tipo di servizio di origine greco-italiana, testimonia come la pratica del banchetto era in uso anche nelle élite aristocratiche celtiche.
Tra l’800 e il 450 avanti Cristo, i commercianti del Mediterraneo stavano estendendo il loro raggio d’azione alla ricerca di schiavi, metalli e gioielli preziosi.
I Celti,che controllavano le principali strade di comunicazione intorno alla Senna, il Rodano, la Saona, il Reno e il Danubio, beneficiarono da questi scambi per ottenere oggetti prestigiosi.
Sebbene siano stati ritrovati parti di uno scheletro umano, i ricercatori non hanno ancora identificato il corpo del principe.
Altre tombe e urne funerarie sono state scoperte nel sito, incluso il corpo di una donna in una tomba vicina, a indicare una possibile connessione familiare.
Alcune ceneri all’interno delle urne sono state datate intorno al 1.400 a. C. I lavori nel sito finiranno verso la fine di marzo.
Fonte: blueplanetheart.it
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