lunedì 9 giugno 2014
La portulaca...e la chiamano erbaccia !
Una piantina dalle foglie lucide e dai fusti carnosi prostrati sul terreno: è la portulaca, detta anche “erba porcellana”, in napoletano “pucchiacchella”, comunissima da fine primavera fino ai primi geli nei terreni fertili e lavorati.
Questa pianta erbacea molto antica era consumata e coltivata dai nostri progenitori già duemila e più anni fa.
Probabilmente originaria dell’India o forse dell’America meridionale, è diffusa oggi in gran parte del mondo, ma è purtroppo trascurata nei Paesi sviluppati, nei quali viene spesso considerata un’erbaccia.
Gli antichi Romani l’apprezzavano invece molto sia dal punto di vista alimentare che da quello te rapeutico e magico. Plinio il Vecchio, infatti, la riteneva utile per combattere le febbri e per togliere il malocchio a persone ed animali.
La portulaca (Portulaca olera-cea) è una pianta spontanea presente in tutta Italia, che ama il clima caldo e predilige i terreni lavorati e che disdegna, invece, i terreni abbandonati ed i pascoli. I gambi della portulaca, di colore rosso-marrone chiaro, sono piuttosto carnosi, come le foglie, il cui colore è invece verde chiaro brillante: queste ultime hanno una forma tipica (ovato-bislunga) e sono sparse lungo il gambo.
I fiori, di solito molto piccoli e di un bel colore giallo, si aprono solo in giornate assolate ed hanno una vita brevissima (poche ore).
Alla caduta dei petali si formano delle piccole capsule verdi che poi si seccano e, lasciano cadere numerosi semini neri.
I semi e e la pianta essiccata possono essere usati nelle zuppe e i semi-mescolati ai cereali
Proprietà terapeutiche
Le molte proprietà della portulaca sono dovute ai suoi “preziosi” componenti: mucillagine (in elevata percentuale), proteine (20-40% sul peso secco), calcio, ferro, vitamine A, C ed E, saponina. Ma a rendere questo ortaggio particolarmente “prezioso” per la nostra salute è il contenuto. più alto che nel pesce, di omega3, ossia di acidi grassi utili nella prevenzione e nella cura delle malattie
cardiovascolari.
Grazie alle mucillagini, è un emolliente naturale, spesso usato per pelli secche e arrossate.
Viene usata anche come antinfiammatorio, depurativo, diuretico vermifugo, rinfrescante.
I semi sono nutrienti e ricchi di olio e proteine.
Le foglie e i fusti teneri della portulaca si possono utilizzare in cucina sia crudi che cotti.
Un ottimo modo per gustare questo ortaggio è farne un’insalata cruda, condita con olio e sale o con condimenti più forti (yogurt o mostarda) quando è consumata da sola, oppure mescolandola ad altri ortaggi come menta e crescione o pomodori e basilico.
La portulaca fresca si conserva a lungo in frigorifero.
Lo stesso procedimento usato per conservare melanzane o zucchine sott’olio si usa anche per la portulaca.
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