mercoledì 7 maggio 2014
Mangalica , il maiale che somiglia a una pecora
Il maiale Mangalica è una razza autoctona diffusa in Serbia, Ungheria e Romania.
Le setole arricciate gli sono valse il nome di "maiale lanoso" in molte lingue.
Si tratta di un maiale molto grasso, che cresce lentamente e che non può essere rinchiuso: assolutamente incompatibile, quindi, con l’allevamento industriale.
Dopo avere rischiato la scomparsa, è stato riscoperto sul finire degli anni Novanta.
Nel parco nazionale di Kiskunság alcuni piccoli produttori allevano questa razza in purezza e allo stato semi-brado.
Presenta diverse colorazioni, dal bianco-giallastro al nero, al rosso, ed esiste anche una varietà bicolore (scura con la pancia bianca).
La bionda è tipica dell'Ungheria, la pancia di rondine si trova prevalentemente in Serbia e Ungheria e la rossa in Romania.
Il maiale Mangalica è uno dei più grassi al mondo: generalmente, il 65-70% della carcassa è composto da grasso.
La carne magra rappresenta soltanto il 30-35% rispetto a oltre il 50% nelle razze moderne.
Possiede 2 tipi di setole, alcune normali altre molto lunghe e sottili che gli fanno assumere la tipica peluria voluminosa ed ondulata.
L'origine della Mangalica è incerta: deriverebbe direttamente dal cinghiale europeo (Cornevin), dall'incrocio tra il porco domestico europeo e quello indiano (Nathusius), dal maiale turco (Fitzinger) e ancora dall'incrocio tra il maiale indiano e il cinghiale (Monostori).
I suini di questa razza hanno fatto la fortuna degli allevatori ungheresi e di altri paesi balcanici, che ne esportavano in gran numero, specialmente nella seconda metà del secolo XIX e nei primi decenni del XX, sino a quando le razze inglesi si diffusero rapidamente e gli animali molto grassi vennero sempre meno ricercati.
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