Il 25 luglio del 1893, dopo 11 difficili anni di lavori, venne inaugurato il Canale di Corinto, in Grecia. Da allora il canale non è cambiato molto: è lungo 6,3 chilometri e largo in media poco più di venti metri.
Taglia l’omonimo istmo, collegando il mar Ionio con il mar Egeo e rendendo un’isola il Peloponneso. Il canale è troppo stretto e troppo poco profondo per le grandi navi mercantili ed oggi è utilizzato principalmente per il traffico turistico.
L’idea di tagliare l’istmo di Corinto per risparmiare alle navi i 700 chilometri di navigazione intorno al Peloponneso è antichissima.
Il primo tentativo – semi leggendario – risale al VI secolo a.C., quando si racconta che Periandro, tiranno di Corinto, progettò di tagliare l’istmo, ma venne scoraggiato da una profezia di un oracolo.
Al suo posto Periandro fece costruire una strada che collegava i due lati dell’istmo e su cui, per secoli, gli schiavi trascinarono le navi che volevano passare dall’altra parte.
Un secondo tentativo venne fatto alcuni secoli dopo quando il re di Macedonia, Demetrio Poliorcete, uno dei numerosi sovrani arrivati al potere dopo la morte di Alessandro Magno, chiamò dei tecnici dall’Egitto per studiare l’operazione.
Anche il tentativo di Demetrio non venne mai messo in pratica, per il timore che la differenza di altezza tra il mar Ionio e l’Egeo sommergesse l’intera costa.
Qualche secolo dopo la Grecia passò sotto il dominio di Roma e diversi imperatori intrapresero l’idea di tagliare l’istmo più o meno seriamente.
Nerone fu quello che portò il progetto più avanti e tracce dei suoi scavi vennero ritrovate quando alla fine dell’Ottocento si cominciò a scavare il canale.
Nerone dovette però interrompere gli scavi per tornare a Roma in seguito a una ribellione. Poco dopo, il suo assassinio fece dimenticare il progetto.
Un ultimo tentativo venne tentato dalla Repubblica di Venezia, che nel diciassettesimo secolo controllava tutto il Peloponneso, all’epoca chiamato Morea. Ma anche allora le difficoltà tecniche fecero arrestare il progetto.
All’inizio dell’Ottocento la Grecia ottenne l’indipendenza dall’Impero Ottomano, che a sua volta aveva conquistato la Grecia da Venezia.
Nel 1830 ci fu il primo tentativo del nuovo governo greco di scavare il canale, ma venne bloccato quando gli ingegneri francesi interpellati presentarono un preventivo superiore alle capacità di spesa del paese.
Quando nel 1869 venne aperto il Canale di Suez, l’idea di tagliare l’istmo di Corinto tornò di moda e una nuova società francese venne incaricata di cominciare i lavori nel 1882.
Anche questo tentativo non ebbe molta fortuna e dopo otto anni la compagnia fallì, interrompendo i lavori.
Una nuova società greca rilevò i lavori e in tre anni li portò a termine.
Il 25 luglio 1893, davanti al re, il canale fu inaugurato. Si trattò però di un gesto simbolico, visto che il canale non poteva ancora essere aperto alla navigazione.
Le pareti, alte fino a 90 metri, erano instabili in molti punti: le vibrazioni causate dal passaggio delle navi erano sufficienti a far crollare sassi, detriti e pezzi di roccia.
Soltanto a novembre, dopo che lunghi tratti del canale vennero messi in sicurezza, si poté aprire il traffico mercantile.
Il Canale di Corinto è molto diverso dagli altri famosi canali, come quello di Panama e quello di Suez.
Naturalmente è più corto, ma è anche molto più stretto e molto meno profondo.
Quando venne inaugurato era troppo piccolo per permettere il passaggio delle grandi navi mercantili e della maggior parte delle navi da guerra.
Con il passare del tempo le navi mercantili sono aumentate ancora di dimensione, tanto che oggi il traffico lungo il canale è limitato quasi esclusivamente alle piccole navi da turismo.
L’altra caratteristica particolare del canale, che lo ha reso un’attrazione abbastanza popolare, sono le sue pareti: nel punto più alto arrivano a 90 metri e sono scavate quasi in verticale, con un angolo di 80°.
Queste pareti così alte e così ripide hanno da sempre costituito uno dei problemi del canale, che oltretutto è costruito in una zona sismica.
I crolli di roccia sono ancora abbastanza frequenti e spesso il canale deve essere chiuso per lavori di dragaggio, come è avvenuto l’ultima volta nel 2006.
Fonte : ilpost.it
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