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lunedì 19 maggio 2014

Il bisso marino : fili d'oro dal fondo del mare


Il bisso è una sorta di seta naturale marina ottenuta da un filamento che secernono alcuni molluschi (Pinna nobilis) la cui lavorazione era sviluppata nell'area mediterranea.
 I mitilidi, tra cui Pinna nobilis, costruiscono il bisso, un bio-materiale che consente a questi molluschi di aderire e di ancorarsi sott’acqua a svariati substrati.
 Le particolarità del bisso risiedono nell’elevata resistenza ad ogni sorta di sollecitazione chimica, fisica e meccanica, oltre alla abilità nell’allungarsi sotto trazione e nell’autoripararsi in caso di ripetute deformazioni.
 Questo tessuto di natura connettiva, come detto tipico dei mitilidi, è estremamente estensibile ma allo stesso tempo rigido e forte; la sua resistenza alla trazione risulta di due ordini di grandezza più alta rispetto all’acciaio catalogato come “altamente resistente”. 
La forza necessaria a rompere un filamento di bisso è pari a circa due tonnellate per cm2. In definitiva dunque, il bisso è caratterizzato da una forza sorprendente in contrasto con la sua estrema leggerezza. 
Gli studi finalizzati alla realizzazione di una scheda di riconoscimento del tessuto suffragati da metodologie di indagine morfologica e strutturale, sottolineano che le prime indicazioni utili per riconoscere un manufatto in bisso marino sono individuabili dal suo colore, dal tatto e dalla tecnica di lavorazione variabile a seconda della materia prima utilizzata o del prodotto finito che si voleva ottenere.
 In alcuni manufatti il bisso marino assume una colorazione bruno dorato, alla quale la luce solare conferisce uno splendore quasi serico donando al tessuto dei riflessi dai toni differenti che variano da tonalità color rame a un biondo aureo
 Le fonti bibliografiche attestano come talvolta il bisso marino venisse filato insieme ad altri materiali quali cotone, lino o seta. Tale consuetudine era dettata non solo da ragioni economiche ma anche da ragioni di ordine pratico, al fine dunque di conferire maggiore corposità e resistenza al manufatto, che però veniva decurtato della lucentezza, caratteristica intrinseca dei capi in bisso marino. Definito dai più, quasi di una leggerezza impalpabile, il bisso marino, accuratamente pulito e lavorato assume una consistenza serica.






Tra gli antichissimi popoli del Mediterraneo, la cui vita era legata al mare, e che grazie ad esso riuscirono a fondare delle importantissime civiltà, sviluppando poi forti influenze verso altre popolazioni anche lontane, si produceva il bisso.
 Gli industriosi Cretesi, i Fenici, provetti commercianti, i più lontani ma raffinatissimi tessitori e tintori Caldei, e gli Egizi furono i maggiori protagonisti della millenaria storia del bisso.
 Queste popolazioni avevano sfruttato la scoperta che la Pinna Nobilis, un grande mollusco bivalve produceva dei filamenti che, da ciuffi aggrovigliati, dopo paziente ed accurato trattamento di cardatura, lavaggio e filatura, potevano diventare un prezioso tessuto serico, finissimo (il cui filamento si assottigliava a 2/100 di millimetro senza perdere la sua resistenza allo strappo) dalla aurea rilucenza e dalle proprietà ignifughe.
 Da abbondanti raccolte del mollusco ricavavano sufficiente filo per realizzare tessuti o ricami ad impreziosire vesti di personaggi di alto rango in campo religioso come in campo politico e persino nello spettacolo come danzatrici e celebri etère, insomma chi doveva apparire e rifulgere di luce doveva indossare vesti in bisso.
 E vi era una vera e propria industria del bisso come quella della porpora supportata da manodopera abbondante e a buon mercato,  basta pensare alle sempre nutrite schiere di schiavi. 
Il declino di una produzione così fiorente ed importante incominciò dal secolo dell'imperatore Giustiniano ( 500 d.c.) da quando cioè furono portate a Costantinopoli, dalle frontiere della Cina, da due monaci Persiani, delle pianticelle di gelso e molte uova di baco da seta.
 In breve tempo la seta si sviluppò nell'isola di Scio e si diffuse poco dopo in Sicilia e da lì in tutta la penisola. 
La raccolta dei bioccoli di pinna Nobilis non poteva certo competere con la continua e illimitata produzione dei bachi in allevamento e così il bisso, già condizionato da una laboriosa tecnica, vide persi definitivamente molti mercati di sbocco.
 Andò così sempre più a chiudersi come specializzazione che poche famiglie si tramandavano per una manifattura artistica di pregio, fatta di pezzi unici riservati per lo più ad onorare personaggi ed eventi importanti.

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