C'era una volta Marai, una bella e giovane India che era così affascinata dalla Luna, da desiderare ardentemente di diventare una stella per potere accarezzarla e starle vicino.
Ogni volta che il Sole scompariva all'orizzonte e il cielo diventava blu e trapuntato di Stelle, la giovane usciva dal villaggio e si appartava silenziosamente osservando per ore e ore la bellezza di Jacy, la Luna.
Così, col passare del tempo, il suo desiderio diveniva sempre più grande, finché un giorno arrivò al punto di chiedere agli spiriti di essere trasformata in una Stella splendente.
Tutto fu inutile: l'incantesimo non si realizzò, ma la giovane non si perse d'animo.
Una notte in cui Jacy risplendeva più del solito nel mezzo della volta celeste, Marai si spinse nella palude e, salita su una canoa, si diresse verso il punto in cui l'astro si rifletteva sull'acqua.
Si sporse oltre il bordo per accarezzare con le dita il disco luminoso così stupendamente proiettato sull'acqua e, finalmente, vi riuscì. Ma l'agitazione fu tale che perse l'equilibrio e cadde in acqua.
In un attimo, la tragedia: la giovane non sapeva nuotare e, in pochi istanti, fu inghiottita dalle acque stagnanti della palude. Jacy, dal cielo, osservò la drammatica scena e rimase molto turbata dalla disgrazia che aveva provocato la morte della giovane.
Fu così che pensò di trasformarla in un fantastico fiore a forma di stella che appare ancora oggi nella palude, sempre vicino a grandi foglie rotonde e galleggianti, che, di notte, ospitano sul loro letto il riflesso intero della Luna.
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