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giovedì 6 febbraio 2014

La svastica, storia e significato

La svastica è un simbolo effigiato per mezzo del disegno di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti: 
Il termine  origina direttamente dal sostantivo maschile sanscrito svastika (devanāgarī स्वास्तिक)

Simbolo religioso e propizio per le culture religiose originarie dell'India quali il Giainismo, il Buddhismo e l'Induismo.
Come simbolo, generalmente sempre con significati augurali o di fortuna, fu utilizzato da molte altre culture fin dal Neolitico.
Durante il Primo dopoguerra fu adottato dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (Partito nazista) come simbolo dello stesso, finendo per essere inserito nella bandiera della Germania nazista, senza tuttavia alcun diretto collegamento simbolico, filosofico o religioso con le religioni orientali da cui esso era originato ed era già diffuso.
In sanscrito tale termine possiede numerosi significati indicando, tra gli altri, un "bardo che dà il benvenuto", ma, soprattutto, nel significato di "oggetto propizio" che, secondo la maggioranza degli orientalisti, rappresenterebbe il disco solare.
La parola sanscrita svastica: swa significa "superiore" asti "essere", e ka è un suffisso.
La parola può essere intesa come "essere con se stessi al top".
Essa ha un forte legame con il Buddismo in India, che è stato poi trasmesso in Cina. La svastica si trova spesso nelle sculture di Buddha, e si crede di essere un segno di Buddha per le persone che in precedenza rappresentavano un simbolo con un significato profondo e celeste. Hitler tentò di collegare l'origine del simbolo e il significato di potenza e la purezza della sua dottrina di stabilire una razza "pura".
La più antica svastica conosciuta è stata trovata in Ucraina e risale al 10.000 a.C. scolpita su una zanna di  mammut.
Il simbolo appartiene a molte antiche civiltà di tutto il mondo, e ha rivelato il suo profondo legame con l'umanità e la cultura umana . Gli Aztechi e Maya usavano il simbolo su tumuli, vestiti e gioielli . 
I primi reperti consistenti facenti uso della "svastica" risalgono al Neolitico, anche se esistono alcuni rari reperti persino risalenti del tardoPaleolitico. Il simbolo è stato ritrovato in numerosi frammenti di ceramica nel Khuzestan (Iran) e persino nella scrittura utilizzata dallaCultura di Vinča nell'Europa neolitica. Altri ritrovamenti risalgono all'Età del bronzo nella zona di Sintashta in Russia e all'Età del ferro nelCaucaso settentrionale e in Azerbaijan. Una "svastica" appare altresì sui ruderi della sinagoga di Cafarnao accanto ad una stella di David.

Reperti archeologici in Italia

  • Appare su terracotte pre-villanoviana conservata al museo etrusco di Villa Giulia a Roma.
  • Databili dal 1000 a.C. sia villanoviane che sannitiche e lucane sono visibili nel Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale di Padula.
  • Sono presenti nei mosaici delle ville del sito archeologico di Ercolano (Napoli) Anche a Pompei compare spesso come motivo ornamentale: ve ne sono diverse nella decorazione della volta dell'apodyterium(spogliatoio) delle Terme Stabiane.
  •  Sono presenti nel "Mosaico a cassettoni" della Domus dei Coiedii di Suasa.
  •  Sono scolpite lungo i quattro lati del detto di Stilicone, collocato sotto il pulpito della Basilica di Sant'Ambrogio, a Milano.
  • E' motivo ricorrente tra le decorazioni a mosaico della Basilica di San Vitale a Ravenna e nel vicino Mausoleo di Galla Placidia e nel pavimento più antico di San Giovanni Evangelista.
  • La rosa camuna di Carpene (Sellero) presenta una forma a svastica.
  • Sulla pavimentazione di Ostia antica nei pressi delle rovine del teatro è presente una svastica raffigurante il sole.
  • Sul tetto interno del duomo di Reggio Calabria sono incise una serie di svastiche lungo tutti gli infissi.
  •  Sono presenti come elementi decorativi e simboli di buon augurio nei mosaici e nei dipinti murali della Villa del Casale di Piazza Armerina in Sicilia.
  • È un motivo ornamentale ricorrente sulle ceramiche messapiche prodotte tra la metà del VII e il III secolo a.C. nella regione delSalento (Messapia).
  • Il simbolo è presente sullo scudo di alcuni guerrieri sanniti, in dipinti risalenti al IV secolo a.C.
  •  compare come simbolo decorativo sulle vesti di alcune figure maschili presenti nei mosaici del quartiere ellenistico-romano situato nella Valle dei Templi di Agrigento.
  • compare anche come simbolo decorativo sulle vesti femminili nella valle dei templi di Paestum (Salerno)

In ambito buddhista il simbolo dello svastika indica il Dharmacakra, la "Ruota della dottrina".
Nel Buddhismo cinese con il significato di "10.000" ovvero di "miriadi" o "infinito" o "tutte le cose" che si manifesta nella coscienza di un buddha per tale ragione esso è spesso posto nelle statue rappresentanti un buddha sul suo petto all'altezza del cuore.
Nel Buddhismo Zen il carattere rappresenta il "sigillo della mente-cuore del Buddha" trasmesso da patriarca a patriarca nel lignaggio di questa scuola.
In ambito gianista il simbolo è uno dei ventiquattro segni propizi ed è simbolo del settimo Arhat e della presente avasarpiṇī.
In ambito induista il simbolo destrorso  è associato con il Sole e con la ruota del mondo che gira intorno ad un centro immobile, e quindi emblema di Viṣṇu (e perciò anche di Kṛṣṇa). La Bṛhat Saṃhitā (VI secolo d.C.; al LV,5) sostiene che lo svastika debba essere apposto all'ingresso dei templi.
Secondo lo studioso ed esoterista francese René Guénon esso rappresenterebbe il "Principio originante" della realtà nella sua azione vivificante-ordinante(il Verbo greco o l'Oṃ hindu). È in altri termini un simbolo del "Polo" o del "Centro", analogo all'Axis Mundi del principio inamovibile che è presente in tutte le cose e si esprime in esse come vita originandole, e al quale tutte le cose tornano.



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