mercoledì 29 gennaio 2014
Testimonianza di un ucraino che vive nel paese
Io abito in Ucraina e vorrei informarvi che qui nessuno combatte per entrare in UE come dicono i vostri telegiornali, combattiamo per far crollare un governo di ladri (proprio come il vostro), le informazioni che stanno dando in Italia su questo caso sono tutte false!!
Sono già morte 5 persone più due corpi dei manifestanti sono state trovati fuori città, durante gli scontri sono spariti altri 30 manifestanti, senza contare tutti quelli che hanno perso la vista o gli arti, la polizia usa proiettili di calibro 12 e vi assicuro che non sono di gomma o plastica, ci sono due morti per mano dei cecchini, la polizia sveste i manifestanti catturati e li versano addosso l'acqua (temperatura -12 gradi), vorrei anche sottolineare che nessuno è pagato per questo e a combattere non sono gli anarchici, gli europeisti o cazzate simili ma il Popolo che combatte per la propria libertà!
Le proteste di piazza che vanno avanti da tre settimane in Ucraina contro la mancata firma del governo a un accordo di associazione con l’Unione Europea hanno fatto scoprire al grande pubblico, fra le altre cose, l’esistenza sul nostro continente di un progetto di integrazione politico-economica distinto e alternativo a quello della Ue: l’Unione doganale fra Russia, Bielorussia e Kazakistan, destinata ad allargarsi ad altri paesi e a trasformarsi entro il 2015 nell’Unione Economica Euroasiatica (Uee).
I manifestanti di Kiev accusano il presidente Yanukovich di avere sabotato all’ultimo momento l’accordo con Bruxelles per portare il paese nella Uee dominata dai russi.
A Washington Hillary Clinton e quasi tutti gli osservatori americani considerano l’Unione Euroasiatica una semplice riedizione dell’Unione Sovietica.
Ricordano che Putin nel 2005 affermò che la dissoluzione dell’Urss era stata «la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo». Yanukovich e il suo Partito delle Regioni negano di voler portare l’Ucraina dentro alla Uee, e continuano a proporre accordi tripartiti fra Ucraina, Russia e Ue.
I commentatori russi filogovernativi profetizzano lo smembramento del paese confinante se l’accordo di adesione alla Ue rivedrà la luce: la stessa minaccia che Putin formulò all’indirizzo di G. W. Bush nel 2008, qualora l’Ucraina fosse entrata nella Nato.
L’Unione Euroasiatica nasce da esigenze difensive: proteggere i confini (in alcuni casi il territorio stesso) della Russia dalla crescente influenza degli Stati Uniti, della Unione Europea, della Cina e dell’islam politico.
L’Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan, pietra angolare della futura Unione Euroasiatica, è entrata in funzione il 1° gennaio 2010.
Rivolto ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldovia e Ucraina, il Partenariato orientale si proponeva di arrivare nel giro di pochi anni ad accordi di associazione nei quali la Ue offriva cooperazione, finanziamenti e libera circolazione delle persone in cambio di riforme democratiche e di una liberalizzazione commerciale che all’inizio avrebbe favorito i paesi occidentali, ma nel medio-lungo periodo anche i partner.
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