sabato 11 gennaio 2014
La storia del 'Gronchi rosa': il francobollo diventato mito
La storia che gira intorno ad uno dei francobolli più conosciuti e che da 50 anni rappresenta un mito della filatelia italiana inizia all’alba del 3 aprile del 1961.
E’ un lunedì, l’Italia cattolica ha appena festeggiato la Santa Pasqua, ma a Roma fervono i preparativi per un viaggio che già di per se rappresenta un evento. E’ quello che da lì a qualche ora dovrà intraprendere il presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi nell’America del Sud. E’ la prima volta che la massima carica dello Stato si reca in quella zona del mondo e per celebrare l’evento le poste italiane mettono in vendita una serie commemorativa composta da 3 valori che mostravano sul lato destro l’Europa con i confini italiani ben evidenziati e sul lato sinistro il continente americano nel quale risaltava in colore più scuro il Paese sudamericano al quale si riferiva il relativo valore.
Fra i due continenti figurava, quale collegamento ideale, l’aereo presidenziale.
Il viaggio di Gronchi, terzo presidente della storia repubblicana italiana, prevedeva una visita ufficiale in Argentina, Uruguay e Perù. Il valore facciale dei tre francobolli corrispondeva alla tariffa aerea per i relativi Stati: il valore da 170 lire di colore azzurrino copriva la tratta fino in Argentina, terra che contava una forte presenza di immigrati di origine italiana, quello da 185 lire stampato di colore verde per l’Uruguay e il 205 lire, stampato in colore rosa-lilla, per il Perù.
Il viaggio del presidente sarebbe dovuto iniziare il 6 aprile del 1961, data in cui avrebbe anche dovuto prendere il via la validità postale dei tre francobolli previsti per l’affrancatura degli aerogrammi trasportati con l’aereo presidenziale in Sud America.
Il tempo era necessario per permettere a tutti i collezionisti di preparare per tempo gli aerogrammi e di inviarli a Roma dove sarebbero stati annullati con il timbro commemorativo e imbarcati con lo stesso aereo che trasportava Giovanni Gronchi, la vendita postale dei tre valori, quindi, iniziò già il 3 aprile, che nel 1961 coincideva con il lunedì di Pasquetta.
Ma qualcosa di imprevedibile accadde all’alba del 4 aprile quando improvvisamente arrivò a tutti gli uffici filatelici della penisola l’ordine perentorio di ritirare dalla vendita il valore da 205 lire.
Il motivo era da rintracciare in un violento reclamo da parte dell’ambasciata del Perù a Roma.
Il console peruviano aveva constatato che i confini del suo Pese erano segnati in modo errati sul valore rosa-lilla. Al nord mancava infatti una notevole parte del territorio, oggetto di una secolare disputa territoriale tra Perù ed Ecuador.
Il "Gronchi rosa", pertanto, fu in vendita per un solo giorno e per di più festivo.
Gli esemplari venduti furono 70.625. Con grande rapidità venne preparato e messo in vendita il 5 aprile un altro valore da 205 lire di colore grigio e con i confini corretti.
Le Poste tentarono di eliminare i francobolli, anche quelli già venduti ordinando di coprire con la versione corretta gli esemplari già affrancati e spediti. Alcuni esemplari sfuggirono però all’operazione, diventando così il pezzo più ambito, ancora oggi, dai collezionisti filatelici italiani.
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